Dopo la significativa distensione ancora osservabile a novembre per gli interessi a lungo termine globali, a dicembre si è verificata un’inversione di rotta. Il cambiamento più incisivo è stato l’aumento dei rendimenti alla scadenza delle obbligazioni di stato americane, che adesso si collocano di nuovo sopra i 4,6 punti percentuali.
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Panoramica del mercato: mercati finanziari in difficoltà
Lo scorso mese sia i mercati obbligazionari sia quelli azionari hanno affrontato delle difficoltà. Soprattutto la prospettiva di un allentamento meno marcato della politica monetaria statunitense potrebbe aver provocato le perdite sui mercati obbligazionari e frenato il dinamismo dei mercati azionari.
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Evoluzione indicizzata del valore delle obbligazioni statali in valuta locale
100 = 01.01.2025
Fonte: SIX, Bloomberg Barclays Lo scorso mese le obbligazioni di stato in tutto il mondo hanno perso buona parte degli utili sui corsi guadagnati a novembre; questo nonostante le ulteriori riduzioni dei tassi d’interesse guida nella zona euro, in Svizzera e negli Stati Uniti. L’aumento è probabilmente dovuto soprattutto alla decisione relativa ai tassi della banca centrale americana (Fed), che a metà dicembre ha scoraggiato le aspettative di un allentamento della politica monetaria entro il 2025; ciò potrebbe aver provocato le perdite sui mercati obbligazionari.
Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Fonte: SIX, Bloomberg Barclays Mentre da novembre i rendimenti alla scadenza delle obbligazioni di stato diminuivano sensibilmente, a metà dicembre si è verificata un’inversione di rotta. Il motivo principale può essere stato il freno messo dalla banca centrale americana alle aspettative su un allentamento della politica monetaria nel 2025. Se a inizio dicembre i rendimenti alla scadenza a dieci anni negli Stati Uniti erano pari a circa 4,2 punti percentuali, nel frattempo sono saliti sopra i 4,6. Anche i rendimenti alla scadenza sui titoli confederati sono sensibilmente aumentati: mentre a inizio dicembre si attestavano ancora su circa 20 punti base, da allora si sono ripresi nettamente, tornando al livello precedente al crollo di fine novembre, cioè 50 punti base.
Premi di rischio delle obbligazioni corporate
In punti percentuali
Fonte: Bloomberg Barclays I premi di rischio delle obbligazioni corporate rimangono a un livello basso; alcuni sono addirittura calati ulteriormente. Specialmente l’aumento dei premi di rischio delle obbligazioni corporate europee il mese scorso si è rivelato solo temporaneo. Questi livelli particolarmente bassi continuano a indicare che il mercato di queste obbligazioni non soffre per i timori di recessione.
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Nell’ultimo mese si è osservato un arresto dei mercati azionari a livello mondiale. Questi si sono indeboliti soprattutto negli Stati Uniti. Probabilmente hanno rivestito un ruolo cruciale in tal senso i timori legati all’inflazione e l’affievolirsi delle aspettative sulle riduzioni dei tassi.
Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi
100 = 01.01.2025
Fonte: SIX, MSCI Il mese scorso i mercati azionari statunitensi non sono riusciti a mantenere l’ottimismo seguito alla vittoria di Donald Trump e hanno addirittura ceduto. All’inizio di dicembre i mercati azionari americani e mondiali hanno mostrato prevalentemente un andamento laterale, ma poi a metà mese sono finiti molto sotto pressione, specialmente dopo che la banca centrale americana ha scoraggiato notevolmente le prospettive di riduzioni dei tassi d’interesse per il 2025. Al contrario, il mercato azionario svizzero è stato uno dei pochi mercati azionari che è riuscito a opporsi a questa tendenza. Nonostante ciò, nel 2024 i mercati azionari globali hanno comunque registrato un rendimento marcato su scala annuale, a prescindere dalle singole fasi di debolezza più significativa.
Valore di momentum dei singoli mercati
In percentuale
Fonte: MSCI Il dinamismo calante dei mercati azionari lo scorso mese si è riflesso anche sul momentum: quasi tutti i mercati hanno perso forza trainante in maniera netta. Solo i mercati azionari americani o trainati dall’IA, come quello taiwanese, mostrano ancora un momentum positivo. Rimane invece degno di nota il momentum particolarmente negativo del mercato azionario dei Paesi Bassi, dove la quotazione di ASML, fornitore di semiconduttori e peso massimo dell’indice, ha perso quasi il 30% nel secondo trimestre del 2024. Potrebbero essere state cruciali in tal senso la diminuzione della domanda e le preoccupazioni legate al riaccendersi della guerra dei chip tra Stati Uniti e Cina.
Rapporto prezzo/utile
Fonte: SIX, MSCI I rapporti prezzo/utile (RPU) sono lievemente calati lo scorso mese. Questo andamento si deve principalmente alla diminuzione dei corsi azionari. A dicembre, infatti, buona parte dei mercati azionari è finita sotto pressione. In Svizzera, invece, l’aumento dei corsi azionari ha fatto salire leggermente i RPU.
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Dopo il netto aumento di inizio dicembre, i fondi immobiliari svizzeri hanno avuto una tendenza laterale per il resto del mese.
Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri
100 = 01.01.2025
Fonte: SIX Dopo aver mostrato uno sviluppo straordinariamente positivo sul mercato dei capitali svizzero a fine novembre e inizio dicembre grazie al calo degli interessi, i fondi immobiliari svizzeri non sono riusciti a portare avanti questa tendenza: da metà dicembre il loro andamento è stato laterale. Lo sviluppo positivo è probabilmente venuto meno quando gli interessi sul mercato dei capitali svizzero si sono ripresi. Guardando all’anno passato nel suo complesso, il rendimento dei fondi immobiliari, superiore al 17%, rimane comunque notevole.
Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Fonte: SIX A causa della minima evoluzione del valore dei fondi immobiliari, anche il supplemento che viene normalmente pagato per gli investimenti nei fondi immobiliari quotati in borsa rispetto al valore contabile effettivo (NAV) degli immobili è rimasto sostanzialmente invariato. Questo rimane comunque elevato nel raffronto storico. Valori più alti sono stati registrati solo in periodi di interessi negativi sul mercato dei capitali.
Tasso di sfitto e prezzi degli immobili
In percentuale
Fonte: BNS, UST Anche se di poco, i prezzi degli alloggi in affitto sono aumentati ancora lo scorso trimestre. Al contrario, i prezzi delle case unifamiliari sono tornati a registrare una crescita significativa, uno sviluppo favorito probabilmente dal calo degli interessi a lungo termine sul mercato dei capitali e dall’offerta ancora scarsa. I prezzi degli appartamenti di proprietà continuano invece a diminuire, sempre perché i potenziali acquirenti rimandano ancora gli acquisti nella speranza che la politica monetaria si allenti e i costi di finanziamento si abbassino ulteriormente. La situazione rimane invece invariata per il tasso di sfitto, come mostrano le cifre più recenti.
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Valute
Il dollaro americano è cresciuto ancora rispetto ai suoi principali partner commerciali, mentre lo yen giapponese ha annullato il rialzo realizzato nel mese precedente.
Coppia di valute Corso PPA Area neutrale Valutazione Coppia di valute EUR/CHFCorso 0,94PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,91Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,84 – 0,98Valutazione Euro neutraleCoppia di valute USD/CHFCorso 0,91PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,79Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,69 – 0,90Valutazione USD sopravvalutatoCoppia di valute GBP/CHFCorso 1,13PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,20Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,04 – 1,37Valutazione Sterlina neutraleCoppia di valute JPY/CHFCorso 0,58PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,88Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,72 – 1,04Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute SEK/CHFCorso 8,17PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 10,04Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 8,98 – 11,10Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute NOK/CHFCorso 7,99PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 10,54Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 9,31 – 11,77Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute EUR/USDCorso 1,03PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,15Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,00 – 1,30Valutazione Euro neutraleCoppia di valute USD/JPYCorso 158,36PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 90,49Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 69,68 – 111,30Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute USD/CNYCorso 7,33PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 6,21Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 5,74 – 6,67Valutazione Renminbi sottovalutatoFonte: Allfunds Tech Solutions
A dicembre il dollaro americano ha proseguito ancora la sua tendenza al rialzo nei confronti dei principali partner commerciali. È probabile che gli operatori di mercato abbiano ritenuto favorevoli al dollaro le dichiarazioni di Powell, presidente della Fed, che nell’ultima seduta dell’anno ha fatto riferimento alla tenace inflazione negli Stati Uniti e ai potenziali interventi in merito nella politica di Trump. Nel corso dell’anno il dollaro americano ha guadagnato il 7% rispetto all’euro e al franco svizzero.
Al contrario, lo yen giapponese non è riuscito a proseguire la sua tendenza al rialzo di novembre e nel corso del mese ha perso il 4% rispetto al dollaro. Attualmente il suo valore è tornato sopra i 158 dollari, il livello più basso da luglio 2024.
Criptovalute
Criptovaluta Corso YTD in USD Massimo annuale Minimo annuale Criptovaluta BITCOINCorso 95’065YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD 2,00%Massimo annuale 102’280Minimo annuale 93’381Criptovaluta ETHEREUMCorso 3’330YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD 0,00%Massimo annuale 3’685Minimo annuale 3’330Fonte: Allfunds Tech Solutions, Coin Metrics Inc
Oro
A fine anno l’oro misurato in franchi svizzeri è riuscito ad avvicinarsi di nuovo a valori record annuali.
Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi
100 = 01.01.2025
Fonte: Allfunds Tech Solutions Dopo la lieve correzione di metà dicembre, a fine anno il prezzo dell’oro in franchi svizzeri si è ripreso fino a raggiungere valori massimi pari a 2’400 franchi per oncia troy. Questo rendimento mensile superiore al 3% è fondamentalmente dovuto alla debolezza del franco svizzero rispetto al dollaro americano. Il prezzo dell’oro in dollari è infatti rimasto invariato nel corso del mese. Il rendimento annuo dell’oro misurato in franchi svizzeri si attesta così sopra il 38%.