Panoramica del mercato: le elezioni statunitensi al centro dei mercati finanziari

La rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti ha dato una forte scossa ai mercati finanziari. Se negli USA i mercati azionari hanno registrato considerevoli utili sui cambi e quelli obbligazionari si sono trovati sotto una forte pressione, negli altri paesi industrializzati la reazione dei mercati finanziari è stata più negativa, con un mese in rosso sia per le azioni sia per le obbligazioni.

  • Il mese scorso gli interessi a lungo termine hanno proseguito la loro tendenza al rialzo, con aumenti particolarmente significativi negli Stati Uniti, dove a influenzare questo andamento sono state probabilmente soprattutto le misure di politica economica che ci si aspetta dal governo Trump. In Svizzera gli interessi sul mercato dei capitali, già bassi in precedenza, sono calati ulteriormente.

    Evoluzione indicizzata del valore delle obbligazioni statali in valuta locale

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore delle obbligazioni statali svizzere, statunitensi e tedesche nella valuta locale. Se nel 2023 l’evoluzione del valore è stata incerta, il 2024 è iniziato con un nuovo periodo di volatilità, tanto che nella prima metà dell’anno non si era ancora profilata una direzione chiara. Dalla fine di luglio, poi, i mercati obbligazionari sono finalmente tornati a registrare notevoli aumenti di valore, che però, a eccezione del contesto svizzero, sono nuovamente sfumati a partire da metà settembre.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    La tendenza al ribasso dei titoli di stato, iniziata a metà settembre, è proseguita il mese scorso sia negli Stati Uniti sia nella zona euro. Dopo la vittoria schiacciante di Donald Trump, i mercati USA hanno subito perdite particolarmente pesanti, che non si sono arrestate neanche con la seconda riduzione del tasso d’interesse guida di 25 punti base all’indomani dell’elezione. Per questo secondo mandato di Trump, sembra che gli operatori di mercato si aspettino un nuovo inasprimento dell’inflazione e un notevole aumento dei livelli di indebitamento. In Svizzera, invece, le obbligazioni hanno registrato utili sui cambi dovuti al calo degli interessi sul mercato dei capitali.

    Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    Il grafico mostra l’andamento delle obbligazioni di stato decennali in Svizzera, negli USA e in Germania: tali rendimenti alla scadenza sono un metro di misura fondamentale per capire come si evolvono gli interessi. Sul lungo periodo si nota una tendenza decisamente negativa. Da inizio 2020, tuttavia, si può osservare un’inversione di tendenza a favore di un aumento degli interessi. A fine 2023 i rendimenti alla scadenza sono tornati a diminuire in maniera netta. Sebbene nel primo semestre il calo stagnante dell’inflazione negli Stati Uniti abbia causato una nuova pressione al rialzo, da due mesi si profila un’inversione di tendenza.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    Anche il mese scorso è stato caratterizzato da un aumento degli interessi a lungo termine che, iniziato a metà settembre, ha interessato sia gli USA sia la zona euro. Negli Stati Uniti, in seguito all’esito delle elezioni, i rendimenti alla scadenza delle obbligazioni di stato decennali hanno segnato un notevole aumento di circa 20 punti base, superando la quota del 4,4%. Ciò significa che nel raffronto mensile sono cresciuti, ad esempio, quasi il doppio rispetto a quelli tedeschi. Ben diversa la situazione in Svizzera, dove i rendimenti alla scadenza delle obbligazioni della Confederazione a dieci anni hanno continuato a diminuire, attestandosi attualmente solo a poco più dello 0,3%.

    Premi di rischio delle obbligazioni corporate

    In punti percentuali

    Il grafico rappresenta il differenziale dei rendimenti alla scadenza tra obbligazioni statali e corporate in dollari americani, euro e franchi. Questi premi di rischio, detti anche spread, sono aumentati molto nel primo semestre del 2022, per poi calare sensibilmente nella seconda metà dell’anno e all’inizio di quello successivo. A marzo 2023 tali premi sono tornati a salire leggermente, prima di stabilizzarsi di nuovo su un livello basso, che nell’ultimo periodo è sceso ulteriormente.
    Fonte: Bloomberg Barclays

    Il mese scorso i premi di rischio sulle obbligazioni corporate hanno subito ulteriori perdite, rilevate soprattutto negli USA e per i titoli di bassa qualità. Negli Stati Uniti i premi sono ai minimi storici dal 2000, con livelli inferiori registrati solo prima della crisi finanziaria. Al momento i timori di una recessione non giocano pertanto nessun ruolo sul mercato delle obbligazioni corporate statunitensi e sono praticamente inesistenti anche in Svizzera e nella zona euro.

  • I mercati azionari statunitensi hanno reagito al trionfo repubblicano con un netto aumento delle quotazioni, mentre quelli europei e svizzeri sembrano aver risentito soprattutto dei timori legati a una politica economica protezionistica attesa dagli USA.

    Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore negli ultimi dodici mesi sui mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti in franchi. Se dopo il crollo dell’autunno scorso si osserva un rimbalzo dei mercati azionari proseguito fino a metà luglio di quest’anno, nella seconda metà del 2024 questa tendenza ha subito una nuova battuta d’arresto, con la sola eccezione degli USA.
    Fonte: SIX, MSCI

    Il ritorno di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti ha sortito effetti pirotecnici sui mercati azionari statunitensi. Con un abbondante +4% registrato il giorno dell’elezione, questi ultimi hanno infatti contribuito in maniera determinante a una performance mensile positiva. Da questo quadro emerge come gli operatori di mercato si aspettino che le misure annunciate dal neoeletto presidente portino a un forte slancio economico. Nel resto del mondo la maggior parte dei mercati azionari naviga in tutt’altre acque, segnando una tendenza al ribasso riconducibile soprattutto ai timori legati alle misure protezionistiche attese dal nuovo governo Trump.

    Valore di momentum dei singoli mercati

    In percentuale

    L’immagine mostra il valore di momentum dei principali mercati azionari al mondo. Il momentum mette in relazione l’ultimo corso con la media degli ultimi sei mesi. Anche se nell’estate del 2023 la spinta dei mercati azionari nei paesi industrializzati è andata sempre più scemando, da novembre 2023 la forte ripresa dei mercati azionari ha favorito di nuovo un momentum positivo diffuso. Attualmente nella maggior parte dei mercati azionari si registrano evidenti indebolimenti del momentum, con poche eccezioni in area positiva.
    Fonte: MSCI

    Il mese scorso l’andamento dei mercati azionari ha subito una nuova battuta d’arresto, con un calo particolarmente accentuato in Cina. A settembre, in seguito all’annuncio di un pacchetto di misure congiunturali, il mercato azionario cinese aveva spiccato il volo guadagnando quasi 25 punti percentuali. A ottobre però, di fronte a una politica fiscale per il momento priva di misure di sostegno incisive, l’entusiasmo ha lasciato sempre più il posto alla disillusione. Il mercato azionario cinese ha perso così parte dei suoi utili con un conseguente indebolimento del momentum che, ciononostante, si mantiene ancora in area positiva. Attualmente, grazie soprattutto agli elevati utili sui corsi registrati nell’ultimo mese, il momentum più forte è quello degli USA.

    Rapporto prezzo/utile

    La figura mostra il rapporto prezzo/utile o RPU per i mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti a partire dal 2000. In seguito all’aumento degli utili aziendali e alla flessione delle quotazioni azionarie, i RPU dei tre mercati sono calati sensibilmente dall’estate 2020. Dalla fine del 2022, però, hanno ripreso a crescere sempre più, insieme ai corsi azionari.
    Fonte: SIX, MSCI

    Il mese scorso i rapporti prezzo/utile (RPU) sono cresciuti solo negli USA, mentre in Svizzera e nei paesi emergenti si sono registrati netti cali. Questo andamento si deve soprattutto alle differenze riscontrabili nell’evoluzione dei corsi sui mercati azionari. Infatti, se negli USA le quotazioni azionarie sono salite in modo significativo, in Svizzera e nei paesi emergenti sono sensibilmente diminuite, precipitando soprattutto in Cina.

  • Il mese scorso, i fondi immobiliari svizzeri hanno registrato perlopiù un andamento laterale, confermando i forti aumenti di valore che finora li ha caratterizzati nel 2024. 

    Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri

    100 = 01.01.2024

    L’immagine mostra l’evoluzione media indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa durante gli scorsi dodici mesi. Nel periodo rappresentato l’evoluzione del valore è stata estremamente volatile, ma si è delineata una tendenza al rialzo. Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri si sono assestati su un livello elevato.
    Fonte: SIX

    Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa non hanno registrato significative modifiche di valore, mantenendosi quindi sull’alto livello raggiunto a fine settembre dopo l’annuncio della Banca nazionale svizzera (BNS) di una terza riduzione consecutiva del tasso d’interesse guida. Le piccole variazioni delle ultime settimane sono probabilmente da ricondurre anche al fatto che gli interessi sul mercato dei capitali svizzero sono rimasti fermi a un livello basso e a differenza, ad esempio, del contesto statunitense non sono aumentati. La performance annuale degli investimenti immobiliari svizzeri rimane quindi superiore al 10%. 

    Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    La figura mostra il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni e il sovrapprezzo sugli immobili contenuti nei fondi immobiliari svizzeri dall’anno 2000. Il forte aumento degli interessi registrato nel 2022 ha comportato un notevole calo dei sovrapprezzi. Verso la fine dell’anno scorso e durante quest’anno, tuttavia, gli aggi sono tornati ad aumentare in modo significativo.
    Fonte: SIX

    Conseguentemente alle minime modifiche di valore subite dai fondi immobiliari, anche il supplemento che viene solitamente pagato per gli investimenti nei fondi immobiliari quotati in borsa rispetto al valore contabile effettivo (NAV) degli immobili è rimasto sostanzialmente invariato, mantenendosi elevato rispetto alla media storica. Valori più alti, infatti, sono stati registrati solo in periodi di interessi negativi sul mercato dei capitali. Una situazione, questa, che al momento non si profila all’orizzonte.

    SARON a tre mesi e rendimenti alla scadenza decennali

    In percentuale

    La seguente immagine mostra il tasso d’interesse di riferimento svizzero SARON con una scadenza di tre mesi e il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni dal 2000. Negli ultimi mesi entrambi gli indici sono diminuiti in modo significativo. Permane al momento una situazione insolita in cui gli investimenti a breve termine sul mercato monetario offrono rendimenti più elevati rispetto agli investimenti a lungo termine sul mercato dei capitali.
    Fonte: BNS, UST

    Come in molti altri paesi europei e negli Stati Uniti, anche in Svizzera si assiste da tempo a una situazione insolita, con interessi a lungo termine inferiori ai tassi del mercato monetario a breve termine. In contesti usuali ci si aspetterebbe il contrario: di solito chi investe richiede, infatti, interessi più elevati per il prestito di capitale a lungo termine, dato che anche il rischio che ne consegue è proporzionale alla durata. Il tutto però sembra destinato a ribaltarsi: secondo gli operatori di mercato, nel corso del prossimo anno la Banca nazionale svizzera (BNS) ridurrà di nuovo sensibilmente i tassi d’interesse guida, il che riporterebbe i tassi del mercato monetario a breve termine al di sotto dell’attuale livello degli interessi sul mercato dei capitali a lungo termine.

  • Valute

    Dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, il dollaro americano ha registrato un netto aumento del valore, vedendo salire di oltre il  3% la propria valutazione ponderata su base commerciale. Resta invece debole lo yen giapponese.

    Coppia di valuteCorsoPPA Area neutrale Valutazione
    Coppia di valute
    EUR/CHF
    Corso
    0,94
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,93
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,86 – 1,00
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/CHF
    Corso
    0,89
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,80
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,70 – 0,90
    Valutazione
    USD neutrale
    Coppia di valute
    GBP/CHF
    Corso
    1,13
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,22
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,05 – 1,38
    Valutazione
    Sterlina neutrale
    Coppia di valute
    JPY/CHF
    Corso
    0,57
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,89
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,73 – 1,05
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    SEK/CHF
    Corso
    8,06
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    9,82
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    8,79 – 10,84
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    NOK/CHF
    Corso
    7,95
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    10,60
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    9,38 – 11,82
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    EUR/USD
    Corso
    1,06
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,16
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,01 – 1,32
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/JPY
    Corso
    155,46
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    89,79
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    69,35 – 110,24
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    USD/CNY
    Corso
    7,22
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    6,17
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    5,71 – 6,63
    Valutazione
    Renminbi sottovalutato

    Fonte:  Allfunds Tech Solutions

    Come nel mese precedente, il dollaro americano ha registrato un netto aumento di valore, apprezzandosi soprattutto dopo la rielezione di Trump con un abbondante  +3% nella ponderazione su base commerciale. Questa plusvalenza è stata resa possibile soprattutto dalla prospettiva di possibili effetti benefici della politica economica del nuovo presidente sulla valuta statunitense, che non si è indebolita neanche dopo la riduzione del tasso d’interesse guida di un quarto di punto percentuale ad opera della banca centrale americana (Fed). Pur restando stabile rispetto all’euro, anche il franco svizzero si è svalutato rispetto al dollaro.

    Criptovalute

    CriptovalutaCorsoYTD in USDMassimo annualeMinimo annuale
    Criptovaluta
    BITCOIN
    Corso
    90’521
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    115,00%
    Massimo annuale
    90’521
    Minimo annuale
    39’528
    Criptovaluta
    ETHEREUM
    Corso
    3’196
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    39,00%
    Massimo annuale
    4’073
    Minimo annuale
    2’207

    Fonte: Allfunds Tech Solutions, Coin Metrics Inc

    Oro

    Con un valore di quasi 2’800 dollari americani per oncia troy, a fine ottobre l’oro ha segnato un nuovo record storico per poi calare in modo drastico. 

    Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi svizzeri nel bilancio annuale. Nonostante la perdita registrata a novembre, la performance annuale del metallo prezioso resta molto positiva e sfiora il 30%.
    Fonte: Allfunds Tech Solutions

    Con un valore di quasi 2’800 dollari americani per oncia troy, a fine ottobre l’oro ha toccato un nuovo record storico, per poi andare incontro a un netto deprezzamento di oltre il 7%. Le ragioni di questo andamento potrebbero essere ricondotte sia alla potenza del dollaro americano sia all’aumento delle aspettative sui tassi, che fanno nuovamente salire i costi di opportunità legati alla detenzione del metallo prezioso. Dopo i recenti livelli da record, l’oro ha perso valore anche nella sua quotazione in franchi svizzeri, riuscendo comunque a guadagnare terreno rispetto al mese precedente a causa del fiacco andamento della valuta elvetica.

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