Il nostro posizionamento: l’orientamento si conferma prudente e diversificato

Nonostante la fase di debolezza dell’economia statunitense, finora i mercati finanziari hanno mostrato una certa indifferenza. Manteniamo dunque un posizionamento cauto, continuando a fissare priorità regionali nella nostra esposizione azionaria e tutelandoci tramite titoli di stato statunitensi e oro.

Tuttavia, finora sui mercati questo andamento ha avuto poca rilevanza.

Il mese scorso i mercati finanziari hanno continuato a mostrarsi ottimisti. A livello globale, le borse hanno prevalentemente registrato una crescita. Particolarmente forti sono stati i titoli dei Paesi emergenti. Anche gli indicatori anticipatori della tendenza confermano un quadro positivo. L’indice di volatilità, barometro dei timori sui mercati azionari, resta a un livello basso e segnala un limitato nervosismo tra le investitrici e gli investitori. Sul mercato obbligazionario, invece, regna la calma. Il mese scorso i rendimenti alla scadenza delle obbligazioni di stato nei Paesi industrializzati hanno avuto un andamento laterale, mentre i premi di credito delle obbligazioni corporate si attestano a livelli minimi da record. 

Confermate le tendenze di indebolimento dell’economia statunitense

Nel frattempo, negli Stati Uniti le prospettive economiche continuano a peggiorare. Gli ultimi dati sul mercato del lavoro confermano la debolezza degli ultimi mesi e aumentano il rischio di un rallentamento dell’economia statunitense. Questa rappresenta una sfida per le aziende, che si trovano ad affrontare anche l’aumento dei costi dovuto alla politica doganale statunitense; probabilmente non sarà possibile trasferire tali costi interamente sui consumatori, anche se gli effetti potrebbero farsi sentire solo con un certo ritardo. Tuttavia, finora sui mercati questa evoluzione ha avuto poca rilevanza. Al contrario, sembra prevalere la speranza che gli allentamenti della politica monetaria possano compensare la debolezza congiunturale. Riteniamo questa valutazione troppo ottimista e manteniamo una sovraponderazione nei titoli di stato statunitensi per tutelarci da un possibile rallentamento economico negli USA.

Prezzo dell’oro ai massimi storici e dollaro americano debole

Due aspetti hanno dimostrato che chi investe non si fida dell’ottimismo del mercato: da un lato, il mese scorso l’oro, considerato un porto sicuro e un bene rifugio dall’inflazione, ha raggiunto nuovi record sia in dollari americani sia in franchi svizzeri. Evidentemente chi investe vuole tutelarsi. Dal punto di vista storico, questo comportamento non sorprende. Il metallo prezioso, infatti, si è sempre dimostrato un efficace stabilizzatore del portafoglio, soprattutto in tempi di crisi. Nel quadro di questi sviluppi, la nostra sovraponderazione ha già portato benefici e mantiene un ulteriore potenziale di aumento, motivo per cui il nostro posizionamento resta invariato.

Dall’altro lato, la debolezza del dollaro americano riflette anche un rallentamento congiunturale negli Stati Uniti. Dall’inizio dell’anno la valuta si è deprezzata notevolmente: del 10% su base ponderata per l’interscambio e addirittura di oltre il 12% rispetto al franco svizzero. Per le investitrici e gli investitori svizzeri, ciò significa che i massimi raggiunti dal mercato azionario statunitense in valuta locale non hanno praticamente generato rendimenti, poiché gli incrementi di valore sono stati annullati dalla svalutazione del dollaro americano. Nei nostri portafogli con focus «Svizzera» questo effetto è nettamente inferiore, in quanto la valuta viene in parte coperta anche nella quota azionaria.

Confermate le preferenze regionali sul mercato azionario

Anche la nostra allocazione azionaria neutrale, ma diversificata a livello regionale, resta invariata. Continuiamo a privilegiare i valori patrimoniali globali e le azioni dei Paesi emergenti rispetto al mercato azionario statunitense, con la sua valutazione elevata. Storicamente, le azioni dei Paesi emergenti hanno beneficiato eccezionalmente della debolezza del dollaro americano. Anche questa dinamica è emersa dall’inizio dell’anno. Mentre il dollaro americano si è svalutato, l’andamento dei corsi delle azioni dei Paesi emergenti ha superato di oltre 13 punti percentuali quello del mercato azionario americano.

Evoluzione del valore delle classi d’investimento

Valute1 mese in CHFYTD in CHF1 mese in VL YTD in VL
Valute
EUR
1 mese in CHF
–1,0%
YTD in CHF

–0,6%

1 mese in VL
–1,0%
YTD in VL
–0,6%
Valute
USD
1 mese in CHF
–2,1%
YTD in CHF
–12,3%
1 mese in VL
–2,1%
YTD in VL
–12,3%
Valute
JPY
1 mese in CHF
–1,5%
YTD in CHF
–6,2%
1 mese in VL
–1,5%
YTD in VL
–6,2%
Azioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Azioni
Svizzera
1 mese in CHF
2,9%
YTD in CHF
10,2%
1 mese in VL

2,9%

YTD in VL
10,2%
Azioni
Mondo
1 mese in CHF
1,5%
YTD in CHF
1,6%
1 mese in VL
3,6%
YTD in VL
15,9%
Azioni
Stati Uniti
1 mese in CHF
1,4%
YTD in CHF
–1,0%
1 mese in VL
3,5%
YTD in VL
12,9%
Azioni
Zona euro
1 mese in CHF
–0,1%
YTD in CHF
14,8%
1 mese in VL
0,9%
YTD in VL
15,4%
Azioni
Gran Bretagna
1 mese in CHF
1,5%
YTD in CHF
11,3%
1 mese in VL
2,5%
YTD in VL
17,0%
Azioni
Giappone
1 mese in CHF
2,6%
YTD in CHF
5,7%
1 mese in VL
4,1%
YTD in VL
12,7%
Azioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
2,3%
YTD in CHF
8,7%
1 mese in VL
4,4%
YTD in VL
24,0%
Obbligazioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Obbligazioni
Svizzera
1 mese in CHF
0,0%
YTD in CHF
0,5%
1 mese in VL

0,0%

YTD in VL
0,5%
Obbligazioni
Mondo
1 mese in CHF
–0,7%
YTD in CHF
–5,1%
1 mese in VL
1,4%
YTD in VL
8,2%
Obbligazioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
0,3%
YTD in CHF
–3,1%
1 mese in VL
2,4%
YTD in VL
10,6%
Investimenti alternativi1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
1 mese in CHF
3,2%
YTD in CHF
6,9%
1 mese in VL

3,2%

YTD in VL
6,9%
Investimenti alternativi
Oro
1 mese in CHF
5,9%
YTD in CHF
22,0%
1 mese in VL
8,1%
YTD in VL
39,1%

Il nostro posizionamento focus Svizzera

LiquiditàVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Liquidità
CHF
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Neutrale
Liquidità
Mercato monetario CHF
Vecchia TAA
0,0%
Nuova TAA
0,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Liquidità
Totale
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Vecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Azioni
Svizzera
Vecchia TAA
23,0%
Nuova TAA
23,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Stati Uniti
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Zona euro
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Gran Bretagna
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Giappone
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Paesi emergenti escl. Cina
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Cina
Vecchia TAA
3,0%
Nuova TAA
3,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Titoli value globali
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Totale
Vecchia TAA
50,0%
Nuova TAA
50,0%
Posizionamento
Neutrale
ObbligazioniVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Obbligazioni
Svizzera
Vecchia TAA
17,0%
Nuova TAA
17,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Mondo
Vecchia TAA
10,0%
Nuova TAA
10,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Paesi emergenti
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Titoli di stato statunitensi 
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Obbligazioni
Totale
Vecchia TAA
35,0%
Nuova TAA
35,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativiVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Oro
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Totale
Vecchia TAA
14,0%
Nuova TAA
14,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
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