Il nostro posizionamento: il dollaro americano debole crea opportunità

Il dollaro americano ha imboccato una fase discendente. Considerata la sua persistente sopravvalutazione e le incertezze sulla politica economica statunitense, questa tendenza è destinata a proseguire per il momento. Aumentiamo la nostra posizione nelle azioni dei Paesi emergenti e nell’oro con copertura del rischio di cambio.

Storicamente sono soprattutto le azioni dei Paesi emergenti ad aver beneficiato della debolezza del dollaro americano.

Lo scorso mese, sui mercati finanziari ha continuato a dominare un clima di ostentata tranquillità. I titoli di stato hanno avuto un andamento prevalentemente laterale, mentre le obbligazioni corporate hanno beneficiato di un ulteriore calo dei differenziali di credito. Al contempo, i mercati azionari hanno proseguito la loro tendenza al rialzo, segnando in alcuni casi nuovi massimi storici, almeno nella valuta locale. Finora l’incertezza economica o il riaccendersi dello scontro sui dazi si sono fatti sentire solo marginalmente.

L’attuale euforia comporta il rischio di correzioni in caso di cambiamento delle condizioni quadro. Da un lato, la situazione economica reale continua a essere difficile. In Europa continuano a mancare impulsi positivi e anche negli Stati Uniti si intensificano i segnali di un rallentamento congiunturale. Dall’altro lato, con la scadenza del termine il 9 luglio il presidente Trump ha rinnovato le sue minacce di nuovi dazi  che dovrebbero entrare in vigore dal 1º agosto aumentando l’onere doganale medio negli Stati Uniti dall’attuale 2,5% a oltre il 20%.   Si tratta di un aumento significativo che non lascerà indifferente l’economia statunitense. Le aziende possono scegliere se assorbire questo incremento dei costi riducendo i propri margini o trasferirlo ai consumatori imponendo prezzi più alti, dando così una spinta all’inflazione. Il margine per ulteriori rialzi delle quotazioni sul mercato azionario statunitense si sta quindi assottigliando. Alla luce di questo difficile contesto, manteniamo una sottoponderazione rispetto al mercato azionario statunitense.

La tendenza al ribasso del dollaro americano è destinata a proseguire

Finora il quadro più difficile si è fatto sentire soprattutto sul dollaro americano che dall’inizio dell’anno ha progressivamente perso circa il 10% del suo valore su base ponderata per l’interscambio: una svalutazione significativa  di cui risente in particolare chi investe in Paesi con valute più forti come il franco svizzero. Infatti, nonostante i nuovi massimi storici raggiunti dai mercati azionari statunitensi, la debolezza del dollaro americano si ripercuote negativamente sui portafogli e non si intravede ancora la fine di questo sviluppo. Anche dopo il recente calo, il dollaro americano rimane sopravvalutato a parità di potere d’acquisto. Inoltre, la politica commerciale e la gestione del debito di Trump continueranno con ogni probabilità a mettere alla prova il contesto economico. Di conseguenza proseguirà anche la tendenza al ribasso del dollaro americano.

Acquisto di azioni dei Paesi emergenti e oro

Storicamente sono soprattutto le azioni dei Paesi emergenti ad aver beneficiato della debolezza del dollaro americano. La loro industria delle esportazioni ha infatti goduto di una migliore competitività quando la valuta era legata, direttamente o indirettamente, al dollaro americano. Anche i dazi all’importazione minacciati dagli Stati Uniti difficilmente cambieranno la situazione, poiché le forniture essenziali e le materie prime provenienti da questi Paesi non possono essere sostituite nel breve termine. Aumentiamo pertanto la ponderazione delle azioni dei Paesi emergenti nel portafoglio. Oltre ai Paesi emergenti, anche l’oro beneficia tipicamente della debolezza del dollaro americano. Alla luce delle crescenti incertezze in materia di politica commerciale, la domanda di oro come porto sicuro dovrebbe rimanere elevata o addirittura aumentare. Per questo aumentiamo la quota di oro e proteggiamo questa posizione da un ulteriore deprezzamento del dollaro.

Evoluzione del valore delle classi d’investimento

Valute1 mese in CHFYTD in CHF1 mese in VL YTD in VL
Valute
EUR
1 mese in CHF
–0,8%
YTD in CHF

–0,8%

1 mese in VL
–0,8%
YTD in VL
–0,8%
Valute
USD
1 mese in CHF
–3,0%
YTD in CHF
–12,1%
1 mese in VL
–3,0%
YTD in VL
–12,1%
Valute
JPY
1 mese in CHF
–4,0%
YTD in CHF
–5,6%
1 mese in VL
–4,0%
YTD in VL
–5,6%
Azioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Azioni
Svizzera
1 mese in CHF
–1,1%
YTD in CHF
8,9%
1 mese in VL

–1,1%

YTD in VL
8,9%
Azioni
Mondo
1 mese in CHF
0,3%
YTD in CHF
–2,9%
1 mese in VL
3,4%
YTD in VL
10,5%
Azioni
Stati Uniti
1 mese in CHF
1,0%
YTD in CHF
–5,7%
1 mese in VL
4,1%
YTD in VL
7,4%
Azioni
Zona euro
1 mese in CHF
0,1%
YTD in CHF
14,4%
1 mese in VL
0,9%
YTD in VL
15,3%
Azioni
Gran Bretagna
1 mese in CHF
–1,0%
YTD in CHF
6,5%
1 mese in VL
1,5%
YTD in VL
11,8%
Azioni
Giappone
1 mese in CHF
–3,5%
YTD in CHF
–4,9%
1 mese in VL
0,5%
YTD in VL
0,7%
Azioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
–0,1%
YTD in CHF
2,2%
1 mese in VL
2,9%
YTD in VL
16,3%
Obbligazioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Obbligazioni
Svizzera
1 mese in CHF
–0,8%
YTD in CHF
–0,6%
1 mese in VL

–0,8%

YTD in VL
–0,6%
Obbligazioni
Mondo
1 mese in CHF
–2,1%
YTD in CHF
–6,4%
1 mese in VL
1,0%
YTD in VL
6,5%
Obbligazioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
–1,1%
YTD in CHF
8,9%
1 mese in VL
–1,1%
YTD in VL
8,9%
Investimenti alternativi1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
1 mese in CHF
0,1%
YTD in CHF
4,5%
1 mese in VL

0,1%

YTD in VL
4,5%
Investimenti alternativi
Oro
1 mese in CHF
–3,7%
YTD in CHF
11,6%
1 mese in VL
–0,8%
YTD in VL
27,0%

Il nostro posizionamento focus Svizzera

LiquiditàVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Liquidità
CHF
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Neutrale
Liquidità
Mercato monetario CHF
Vecchia TAA
0,0%
Nuova TAA
0,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Liquidità
Totale
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Vecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Azioni
Svizzera
Vecchia TAA
23,0%
Nuova TAA
23,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Stati Uniti
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Zona euro
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Gran Bretagna
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Giappone
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Paesi emergenti escl. Cina
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Cina
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
3,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Titoli value globali
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Totale
Vecchia TAA
48,0%
Nuova TAA
50,0%
Posizionamento
Neutrale
ObbligazioniVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Obbligazioni
Svizzera
Vecchia TAA
17,0%
Nuova TAA
17,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Mondo
Vecchia TAA
10,0%
Nuova TAA
10,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Paesi emergenti
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Titoli di stato statunitensi 
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Obbligazioni
Totale
Vecchia TAA
35,0%
Nuova TAA
35,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativiVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Oro
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Totale
Vecchia TAA
13,0%
Nuova TAA
14,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
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