La congiuntura interna in Svizzera, vale a dire lo sviluppo economico basato sulla domanda nazionale, è sempre più fonte di preoccupazioni. L’umore di consumatrici e consumatori rimane a livelli di crisi, i fatturati del commercio al dettaglio mantengono un andamento laterale nel migliore dei casi e il settore dei servizi svizzero ha riportato di recente un netto crollo dell’attività commerciale; questo nonostante il mercato del lavoro svizzero sia saturo e l’inflazione si sia indebolita sensibilmente negli ultimi mesi. È tuttavia possibile che il budget delle economie domestiche risenta sempre più dell’aumento del costo della vita, che si riflette solo parzialmente nel tasso d’inflazione. Mostra invece un andamento più soddisfacente il settore dell’economia svizzera orientato alle esportazioni: il portafoglio degli ordini delle imprese industriali ha finalmente mostrato miglioramenti e a febbraio le esportazioni di merci hanno smesso di diminuire.
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Economia: cicli congiunturali in controtendenza
Lo sviluppo economico rimane molto diverso da regione a regione: in Europa e Cina la congiuntura è ancora debole e la ripresa procede a rilento; negli Stati Uniti, invece, l’andamento dell’economia è sempre molto positivo, seppur accompagnato da tassi d’inflazione ancora elevati. Storicamente, i cicli congiunturali in controtendenza non sono rari: la congiuntura mondiale tende a sincronizzarsi solamente in momenti di recessione o di crisi, come all’inizio della pandemia di COVID-19, quando le attività economiche sono crollate in modo massiccio contemporaneamente in quasi tutti i paesi industrializzati. Nelle fasi di crescita, invece, i cicli congiunturali tornano a divergere, proprio come stiamo osservando adesso.
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Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
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I dati economici dello scorso mese dagli Stati Uniti sono stati incoraggianti. Si nota soprattutto un deciso miglioramento del clima nell’industria: per la prima volta da un anno e mezzo le imprese industriali americane sono tornate a prevedere un incremento della propria attività commerciale. Positive anche le cifre sulle abitudini di consumo, che si sono leggermente stabilizzate nonostante i tassi di guasto dei prestiti con carta di credito siano in aumento. La congiuntura robusta si riflette anche nella pressione costante all’aumento dei prezzi. L’inflazione, infatti, non si è affatto indebolita negli ultimi tempi: a marzo l’inflazione di fondo si è mantenuta invariata sul 3,8%, quasi il doppio del valore auspicato dalla banca centrale americana (Fed). In questo contesto un prossimo abbassamento del tasso d’interesse guida sembra sempre più improbabile.
Crescita, congiuntura e tendenza
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In molte economie della zona euro il quadro si è infine rischiarato: sia consumatrici e consumatori sia le aziende guardano con maggiore ottimismo al futuro rispetto a qualche mese fa. Gli stimoli per una possibile stabilizzazione della congiuntura sembrano arrivare soprattutto dal contesto internazionale: mentre il commercio all’interno della zona euro rimane molto debole, l’attività di esportazione nei paesi al di fuori dello spazio economico sta lentamente aumentando. Degno di nota è anche il fatto che l’economia tedesca sia finora l’unica eccezione a questa stabilizzazione: in Germania, infatti, le prospettive commerciali per le imprese si sono ulteriormente offuscate. Guardando all’intera zona euro, i progressi nella lotta all’inflazione continuano a rassicurare: rispetto agli Stati Uniti, qui la pressione sui prezzi si è finalmente ridotta di molto e l’inflazione di fondo è scesa al 2,9%. Grazie a questo sviluppo sono ormai all’orizzonte le prime riduzioni del tasso d’interesse guida da parte della Banca centrale europea (BCE).
Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
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In Cina, prima economia tra i paesi emergenti e al contempo seconda economia mondiale, la ripresa procede a rilento. Lo scorso mese i dati relativi all’umore delle aziende rilevati a livello statale hanno mostrato un miglioramento tangibile, così come un aumento dell’inflazione dopo i minimi storici registrati; tuttavia gli indici di fiducia privati non mostrano ancora un’inversione di tendenza significativa. Allo stesso modo, i primi titubanti tagli al tasso d’interesse praticati dalla banca centrale cinese non hanno ancora prodotto impulsi duraturi; lo dimostra anche la costante contrazione dei tassi di crescita dei crediti bancari e del finanziamento complessivo dell’economia. Nel frattempo, dati congiunturali positivi arrivano da altri grandi paesi emergenti, come le Filippine, l’Indonesia e il Vietnam, che nell’ultimo anno sono cresciuti almeno del 5%.
Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
Dati congiunturali globali
Indicatori | Svizzera | USA | Zona euro | GB | Giappone | India | Brasile | Cina |
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Indicatori PIL A/A 2023T3 |
Svizzera 0,4% |
USA 2,9% |
Zona euro 0,1% |
GB 0,2% |
Giappone 1,6% |
India 8,1% |
Brasile 2,0% |
Cina 4,9% |
Indicatori PIL A/A 2023T4 |
Svizzera 0,6% |
USA 3,1% |
Zona euro 0,1% |
GB –0,2% |
Giappone 1,3% |
India 8,4% |
Brasile 2,1% |
Cina 5,2% |
Indicatori Clima congiunturale |
Svizzera – |
USA – |
Zona euro + |
GB + |
Giappone + |
India – |
Brasile – |
Cina + |
Indicatori Crescita tendenziale |
Svizzera 1,3% |
USA 1,6% |
Zona euro 0,8% |
GB 1,8% |
Giappone 1,1% |
India 5,2% |
Brasile 1,6% |
Cina 3,8% |
Indicatori Inflazione |
Svizzera 1,0% |
USA 3,5% |
Zona euro 2,4% |
GB 3,2% |
Giappone 2,8% |
India 4,9% |
Brasile 3,9% |
Cina 0,1% |
Indicatori Tassi d’interesse guida |
Svizzera 1,5% |
USA 5,5% |
Zona euro 4,5% |
GB 5,25% |
Giappone 0,0% |
India 6,5% |
Brasile 10,75% |
Cina 3,45 |
Fonte: Bloomberg