Economia: il clima di incertezza offusca l’orizzonte

Lo scorso mese i dati congiunturali globali hanno subito una flessione, mostrando in particolare un peggioramento dell’umore delle aziende e un rallentamento nel settore dell’edilizia. Pur non alterando gli scenari congiunturali positivi, come un atterraggio morbido negli Stati Uniti o una ripresa in Europa, il potenziale di delusione è aumentato ancora una volta.

  • I dati congiunturali svizzeri continuano a mostrare oscillazioni insolitamente forti, rendendo difficile delineare un quadro generale coerente. In ogni caso non si profilano ancora chiari segnali di una ripresa dell’economia, il cui andamento rimane sottotono. A mostrare particolare debolezza è il settore industriale orientato all’esportazione, mentre si mantiene un po’ più stabile il settore dei servizi trainato dai consumi interni. La debolezza della congiuntura è un fattore positivo soprattutto per l’inflazione: con un tasso attuale dell’1,3%, la Banca nazionale svizzera (BNS) è l’unica grande banca centrale ad aver raggiunto l’obiettivo di stabilità dei prezzi. In un contesto di congiuntura debole e inflazione bassa, la BNS ha recentemente ridotto il tasso d’interesse guida dall’1,5% all’1,25%.

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    Il grafico mostra la crescita annua effettiva del prodotto interno lordo (PIL) svizzero dal 1995, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica si aggirerà intorno al –0,5% circa.
    Fonte: Bloomberg
  • Il mese scorso i dati congiunturali degli Stati Uniti sono stati ancora una volta deludenti e hanno evidenziato un notevole indebolimento della domanda interna. A soffrire sono stati in particolare il commercio al dettaglio e il settore edile, le cui cifre hanno segnato una flessione. Inoltre, anche le imprese del settore dei servizi sono diventate molto più pessimiste e, come avviene già da tempo nel settore industriale, anche loro prevedono un calo dell’attività commerciale nei prossimi mesi. Il nodo critico per la congiuntura americana rimane il mercato del lavoro, dove negli ultimi tempi sono emersi con maggiore insistenza segnali di debolezza. Nel secondo trimestre, infatti, sono stati creati molti meno posti di lavoro rispetto al primo e la disoccupazione è aumentata. Nonostante ciò, il mercato del lavoro rimane per il momento solido.

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    La figura mostra la crescita del PIL reale negli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni ’90, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica sarà stagnante (allo 0%).
    Fonte: Bloomberg
  • Dall’inizio dell’anno l’economia europea si è stabilizzata e ha trovato un suo assetto, senza tuttavia mostrare i segni di una ripresa decisa. Anche nello scorso mese lo scenario non è cambiato di molto. In particolare, lo sviluppo del settore industriale continua a essere fiacco. Di recente la produzione nell’industria manifatturiera ha segnato una nuova battuta d’arresto e la fiducia delle imprese industriali è peggiorata. È invece incoraggiante la crescita, seppur moderata, che quest’anno è tornata ad animare il settore dei servizi. Queste differenze tra comparti si riflettono anche nel tasso di inflazione. Mentre i prezzi dei beni sono rimasti quasi invariati, nei servizi l’inflazione ha superato in media il 4%. Il persistente forte aumento dei prezzi in questo settore, nei prossimi mesi renderà con ogni probabilità più difficile per la Banca centrale europea (BCE) allentare ulteriormente la propria politica monetaria. 

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    La figura mostra la crescita del PIL reale, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore in relazione alla zona euro dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala una crescita economica stagnante (allo 0,5%) nel prossimo futuro.
    Fonte: Bloomberg
  • In Cina, prima economia tra i paesi emergenti e al contempo seconda economia mondiale, la congiuntura continua ad arrancare, in particolare nel settore immobiliare ed edile, che si trova nel pieno di una grave crisi. Ad oggi la costruzione di nuove abitazioni è inferiore di oltre il 60% rispetto a prima della pandemia di COVID-19. Il mese scorso è inoltre proseguito il crollo dei prezzi degli immobili. Anche le imprese di servizi sono diventate recentemente più pessimiste sul futuro. In un contesto di debolezza dell’economia nazionale, gli impulsi allo sviluppo economico sono attualmente attesi solo dai mercati di vendita esteri. Di fatto, a maggio, è stato registrato un sensibile aumento dei volumi delle esportazioni. 

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    Il grafico mostra la crescita del PIL reale, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore riferiti a una media dei paesi emergenti dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica si aggirerà tra il 5% e il 6%.
    Fonte: Bloomberg

Dati congiunturali globali

IndicatoriSvizzeraUSAZona euroGBGiapponeIndiaBrasileCina
Indicatori
PIL A/A 2023T4
Svizzera
0,5%
USA
3,1%
Zona euro
0,2%
GB
–0,2%
Giappone
1,0%
India
8,6%
Brasile
2,1%
Cina
5,2%
Indicatori
PIL A/A 2024T1
Svizzera
0,6%
USA
2,9%
Zona euro
0,4%
GB
0,3%
Giappone
–0,7
India
7,8%
Brasile
2,5%
Cina
5,3%
Indicatori
Clima congiunturale
Svizzera
USA
Zona euro
=
GB
+
Giappone
+
India
=
Brasile
Cina
+
Indicatori
Crescita tendenziale
Svizzera
1,3%
USA
1,6%
Zona euro
0,8%
GB
1,8%
Giappone
1,1%
India
5,2%
Brasile
1,6%
Cina
3,8%
Indicatori
Inflazione
Svizzera
1,3%
USA
3,0%
Zona euro
2,5%
GB
2,0%
Giappone
2,8%
India
5,1%
Brasile
4,2%
Cina
0,2%
Indicatori
Tassi d’interesse guida
Svizzera
1,25%
USA
5,5%
Zona euro
4,25% 
GB
5,25%
Giappone
0,1%
India
6,5%
Brasile
10,50%
Cina
3,45%

Fonte: Bloomberg

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