L’euforia sul mercato azionario ha avuto ripercussioni anche sul mercato obbligazionario. A registrare un calo della richiesta sono stati soprattutto i titoli di stato americani, che hanno segnato notevoli perdite di valore. Al contrario, le obbligazioni corporate sono riuscite ad aumentare considerevolmente.
Panoramica di mercato: i mercati azionari si mostrano propensi al rischio
Il cupo periodo di novembre si è trasformato in un mese record sui mercati finanziari. Le snervanti elezioni presidenziali negli USA non si erano ancora concluse, quando hanno iniziato a circolare le prime notizie positive sulla ricerca del vaccino contro il coronavirus. Le prime omologazioni rappresentano un importante passo in avanti verso il superamento dell’emergenza sanitaria. Questo ha dato impulso ai mercati azionari innescando un nuovo aumento della propensione al rischio degli investitori, benché l’attuale situazione congiunturale resti comunque complessa. La politica monetaria e quella fiscale continuano poi a essere d’aiuto.
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Evoluzione indicizzata del valore dei titoli di stato in franchi
100 = 01.01.2020
Fonte: SIX, Bloomberg Barclays Lo scorso mese i mercati finanziari sono stati pervasi dall’ottimismo. Una migliore situazione congiunturale, le prospettive di un sostegno costante da parte della politica fiscale e la speranza sempre più vicina di riuscire a controllare la pandemia da coronavirus hanno reso euforici i mercati finanziari. La maggiore propensione al rischio ha influenzato poi anche il mercato obbligazionario, in particolare negli Stati Uniti. A causa delle maggiori previsioni inflazionistiche, nell’ultimo mese i titoli di stato americani hanno dovuto fare i conti con considerevoli perdite di valore.
Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Fonte: SIX, Bloomberg Barclays Considerato il dilagante ottimismo sui mercati finanziari, gli investimenti sicuri hanno registrato un calo della domanda. I rendimenti alla scadenza decennali sono aumentati notevolmente negli Stati Uniti, mentre la situazione sul mercato obbligazionario europeo è rimasta tranquilla. Almeno finché la Banca centrale europea (BCE) non ha annunciato l’ampliamento del pacchetto di stimoli, incrementando di 500 miliardi il programma di acquisto di titoli di stato per l’emergenza e pianificando di prolungarne gli acquisti fino al 2022. In virtù di questa decisione gli interessi sono tornati a calare. I titoli di stato italiani hanno per esempio toccato un nuovo minimo storico al di sotto dello 0,60%.
Premi di rischio delle obbligazioni corporate
In percentuale
Fonte: Bloomberg Barclays Le obbligazioni corporate e in particolare le obbligazioni ad alto rendimento sono aumentate molto lo scorso mese. Il principale fattore trainante è stato, in tale ottica, il calo dei premi di rischio che ha ulteriormente assecondato la tendenza dei mesi precedenti. I premi di rischio delle obbligazioni investment grade hanno ormai raggiunto nuovamente il livello pre-crisi e le obbligazioni ad alto rendimento, ancora più rischiose, sono attualmente negoziate solo mezzo punto percentuale al di sopra del livello pre-crisi, sebbene l’emergenza coronavirus abbia lasciato segni evidenti sulle aziende. Gli investitori confidano comunque nel fatto che la politica monetaria e quella fiscale saranno ancora espansive.
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Le promettenti svolte annunciate nella ricerca del vaccino contro il coronavirus hanno generato crescite record sui mercati azionari nel mese di novembre. Raramente si è potuto assistere a una crescita così marcata dei corsi nell’arco di un mese.
Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi
100 = 01.01.2020
Fonte: SIX, MSCI Il nervosismo accumulato sui mercati azionari si è dissolto a inizio novembre. L’esito delle elezioni presidenziali americane, positivo per i mercati finanziari, e le promettenti svolte nella ricerca del vaccino contro il coronavirus hanno generato un’atmosfera euforica nelle borse. Il superamento dell’emergenza sanitaria sembra ora dietro l’angolo. Questo ha fatto sì che nel mese di novembre l’indice azionario guida tedesco DAX sia cresciuto di oltre il 15%, registrando la migliore performance mensile della sua storia. Anche l’indice guida americano S&P 500 ha registrato una nuova crescita record dal 1987. Il clima positivo ha influenzato anche l’indice di volatilità VIX, che nel corso del mese è sceso da quasi 40 punti a 20.
Valore di momentum dei singoli mercati
In percentuale
Fonte: MSCI Raramente la dinamica delle borse azionarie di tutto il mondo è stata così tanto positiva. Il valore di momentum più elevato è attualmente registrato da Taiwan e Corea, che hanno la situazione coronavirus quasi sotto controllo. Grazie alla buona performance dei titoli energetici, persino la Gran Bretagna è stata investita nelle ultime settimane dal clima positivo lasciando passare un po’ in secondo piano i grossi problemi economici causati dalle misure di contenimento del coronavirus e dalla complessa questione della Brexit. Le azioni svizzere difensive, invece, si sono di recente rivelate decisamente meno euforiche, anche se comunque l’indice guida svizzero SMI è riuscito a registrare a novembre un aumento di circa l’8%.
Rapporto prezzo/utile
Fonte: SIX, MSCI Gli aumenti delle quotazioni hanno fatto schizzare alle stelle anche le valutazioni a livello mondiale. Oltre al rinnovato ottimismo, sulle borse dei paesi emergenti è stato determinante anche l’indebolimento del dollaro americano. Negli ultimi mesi, in questi paesi sono crollati rovinosamente anche gli utili, accentuando ancora di più il rapporto con i corsi in aumento. Questa dinamica risulta molto evidente in Brasile e in India, dove il rapporto prezzo/utile (RPU) oscilla attualmente al di sopra della soglia di 30.
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I fondi immobiliari svizzeri hanno fatto registrare un novembre positivo, con una crescita oltre il 6%, ossia circa l’8% superiore rispetto all’inizio dell’anno.
Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri
100 = 01.01.2020
Fonte: SIX Mentre durante l’estate gli investimenti immobiliari svizzeri indicizzati hanno un po’ zoppicato, a novembre si sono lanciati in un vero e proprio balzo. Nel corso del mese sono aumentati infatti più del 6%. Anche in questo caso hanno giocato un ruolo importante le notizie sui vaccini che lasciano intravedere un barlume di speranza per un ritorno negli uffici e una riapertura di negozi e ristoranti senza restrizioni in un prossimo futuro. Inoltre, analizzando gli anni scorsi si è potuto constatare che i valori dei fondi immobiliari seguono spesso i mercati azionari. Quale terzo fattore chiave, giocano un ruolo importante i bassi rendimenti delle obbligazioni che inducono molti investitori, in particolare le casse pensioni, a continuare a sostituire le obbligazioni con i titoli immobiliari. Con le distribuzioni dei proventi, mediamente del 2,7%, rappresentano un’opzione molto interessante proprio per gli investitori istituzionali.
Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Fonte: SIX La forte crescita della domanda di fondi immobiliari svizzeri a novembre ha innescato un ulteriore aumento dei sovrapprezzi sugli immobili inclusi nei fondi. I sovrapprezzi richiesti, detti anche aggi, sono aumentati lo scorso mese mediamente dal 23 al 29%. Considerando l’attuale livello degli interessi, ora sono solo leggermente al di sopra del supplemento medio equo.
Tasso di sfitto e prezzi degli immobili
100 = gennaio 2000 (a sinistra) e in percentuale (a destra)
Fonte: BNS, UST Anche la seconda ondata di contagi colpirà duramente diversi settori orientati ai servizi, come la gastronomia. Dopo che il Parlamento federale ha rifiutato una regolamentazione nazionale per l’esenzione dal canone degli esercizi commerciali durante i periodi di lockdown, i diversi Cantoni si sono messi alla ricerca di nuove soluzioni. Per evitare fallimenti, spesso i locatori di immobili commerciali non potranno fare a meno di garantire una parziale esenzione dal canone.
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Valute
Il dollaro americano prosegue nella sua svalutazione, a vantaggio delle valute dei paesi emergenti. Valute sicure come il franco svizzero o lo yen giapponese hanno registrato un calo della domanda a causa dell’ottimismo dilagante sui mercati finanziari, mentre quelle legate alle materie prime hanno beneficiato dell’aumento del prezzo del petrolio.
Coppia di valute Corso PPA Area neutrale Valutazione Coppia di valute EUR/CHFCorso 1,08PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,19Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,10 – 1,27Valutazione EurosottovalutatoCoppia di valute USD/CHFCorso 0,89PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,93Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,81 – 1,04Valutazione USD neutraleCoppia di valute GBP/CHFCorso 1,18PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,44Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,24 – 1,63Valutazione SterlinasottovalutataCoppia di valute JPY/CHFCorso 0,85PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,06Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,89 – 1,22Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute SEK/CHFCorso 10,50PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 12,37Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 11,16 – 13,59Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute NOK/CHFCorso 10,10PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 12,97Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 11,58 – 14,36Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute EUR/USDCorso 1,21PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,28Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,11 – 1,44Valutazione Euro neutraleCoppia di valute USD/JPYCorso 104,23PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 87,74Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 72,14 – 103,34Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute USD/CNYCorso 6,55PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 6,41Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 6,15 – 6,66Valutazione Renminbi neutraleA beneficiare dell’ulteriore indebolimento del dollaro americano nel mese scorso sono state soprattutto le valute dei paesi emergenti, come il real brasiliano, il rublo russo e il rand sudafricano. L’aumento dei prezzi del petrolio ha favorito le valute legate alle materie prime come il dollaro neozelandese e la corona norvegese. Lo scorso mese anche l’euro ha avuto una buona performance riuscendo a rafforzarsi sia rispetto al dollaro americano sia rispetto al franco svizzero. In alcuni momenti il franco è stato scambiato ben al di sopra di 1,08 rispetto all’euro.
Oro
La maggiore propensione al rischio sui mercati finanziari nel mese di novembre ha provocato un ulteriore calo della domanda del metallo prezioso, che per un breve periodo è sceso al di sotto del prezzo di 1’800 dollari americani per oncia troy.
Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi
100 = 01.01.2020
Fonte: Web Financial Group L’oro figura tra i perdenti dello scorso mese. Questa classe d’investimento principe nei periodi di crisi ha registrato un calo della domanda nell’ultimo mese in seguito al clima di rinnovato ottimismo e propensione al rischio. Per un breve periodo, il metallo prezioso è stato persino negoziato al di sotto della soglia di 1’800 dollari per oncia troy. All’inizio di dicembre il prezzo è risalito ancora attestandosi tra 1’800 e 1’850 dollari americani. Nonostante queste leggere perdite, con un +12% in franchi svizzeri l’oro è una delle classi d’investimento più redditizie dall’inizio dell’anno.