Gli interessi passivi devono poter essere dedotti se sono correlati al conseguimento di un reddito imponibile. Con il venir meno del valore locativo è logico limitare la deduzione degli interessi passivi.
La deducibilità degli interessi passivi sui crediti al consumo è già oggi estranea al sistema, in quanto il credito, come dice il nome stesso, serve tipicamente a finanziare i consumi e non a conseguire un reddito. I crediti lombard servono spesso a finanziare un portafoglio titoli dal quale possono risultare redditi patrimoniali imponibili, ma anche utili di capitale che nel patrimonio privato sono esenti da imposte. Il Parlamento ha optato per una regola piuttosto stringente sulla limitazione della deducibilità degli interessi passivi.
Attualmente tale deduzione ha applicazione generale. Con la riforma, gli interessi passivi possono essere fatti valere solo per la parte del patrimonio costituita dagli immobili dati in locazione. Di conseguenza, anche in caso di riforma, la natura stessa del debito (ipoteca, credito lombard o al consumo ecc.) non è rilevante. Se dal punto di vista giuridico-formale sarebbe possibile collegare i debiti a un oggetto, dal punto di vista economico non è praticamente possibile.