Economia: l’inflazione resta una sfida

Negli ultimi mesi l’inflazione ha avuto un andamento diverso da una regione all’altra. Nella zona euro la congiuntura debole ha permesso un nuovo calo tangibile dell’inflazione di fondo al 3,1%. Negli Stati Uniti, invece, la forte crescita economica ha rallentato in misura significativa la discesa dell’inflazione: da ottobre 2023 a gennaio 2024 l’inflazione di fondo è passata solo dal 4,0% al 3,9%. Negli Stati Uniti il carovita minaccia quindi di consolidarsi a un livello elevato, se la congiuntura dovesse rimanere forte. Nel frattempo, le premesse nella zona euro sono migliorate, ma anche qui i tassi elevati di crescita dei salari e la tenace inflazione dei servizi invitano alla cautela. Una grande eccezione resta la Svizzera, dove l’inflazione è scesa all’1,2%.

  • Le cifre recentemente pubblicate dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sull’economia svizzera per il quarto trimestre 2023 mostrano ancora una volta una crescita contenuta, pari allo 0,3%. L’attività d’investimento delle aziende resta debole, destando preoccupazione. Gli investimenti in attrezzature sono diminuiti sensibilmente per la terza volta consecutiva e al momento sono più bassi del 6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Gli unici effetti favorevoli nel trimestre passato sono arrivati dalla costituzione di scorte delle aziende e dal forte incremento del consumo statale, mentre in via eccezionale il commercio estero non è riuscito a contribuire positivamente. Soprattutto il settore chimico e farmaceutico, altrimenti robusto, ha subito un calo nella creazione di valore. In compenso, la ripresa del turismo ha generato forti incrementi nel settore alberghiero. Nel frattempo, l’andamento dell’inflazione in Svizzera rimane incoraggiante: a febbraio l’inflazione complessiva è tornata a scendere lievemente fino all’1,2%. e il rischio di un suo nuovo aumento rimane basso, grazie alla debolezza della congiuntura. 

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    Il grafico mostra la crescita annua effettiva del prodotto interno lordo (PIL) svizzero dal 1995, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica si aggirerà intorno al –1% circa.
    Fonte: Bloomberg
  • Le cifre sull’economia americana di inizio anno sono state contrastanti. Dopo il notevole miglioramento del clima tra le imprese di gennaio, a febbraio si è osservata una netta controtendenza. Anche il deciso calo della crescita dei redditi e delle spese delle economie domestiche è stato motivo di sorpresa. Davanti a queste premesse, la valutazione a breve termine della banca centrale americana sulla crescita economica del primo trimestre è stata corretta decisamente al ribasso. Ad ogni modo, la crescita attuale potrebbe ancora una volta superare il livello di tendenza a lungo termine. Inoltre, il mercato del lavoro rimane fortemente saturo. Fatte queste considerazioni, nei prossimi mesi non possiamo aspettarci progressi significativi sul fronte della lotta all’inflazione. Già negli scorsi mesi l’inflazione di fondo è stata stagnante al 3,9%, il doppio del valore auspicato dalla banca centrale americana. 

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    La figura mostra la crescita del PIL reale negli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni ’90, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica sarà stagnante (allo 0%).
    Fonte: Bloomberg
  • All’inizio dell’anno, per la prima volta dall’inizio della recessione nel settore produttivo, l’umore delle imprese industriali europee ha mostrato diffusi segni di miglioramento. Febbraio ha confermato questa tendenza, consolidando l’ipotesi che nel settore industriale europeo si stiano gettando nuove basi. Le uniche eccezioni sono state i paesi di lingua tedesca, la Germania e l’Austria. Soprattutto la prima ha visto peggiorare di nuovo in misura significativa il modo in cui le imprese industriali valutano la propria attività commerciale. Ciò indica che, per il momento, la recessione nella prima economia d’Europa potrebbe protrarsi. Il calo dell’inflazione è un effetto collaterale positivo della congiuntura europea debole: negli ultimi mesi l’inflazione di fondo è diminuita costantemente e al momento si attesta al 3,1%. Sebbene l’inflazione rimanga sostenuta nel settore dei servizi e i forti tassi di aumento dei salari invitino a mantenere la cautela, la situazione si è semplificata per la Banca centrale europea (BCE), anche se quest’ultima non ha ancora raggiunto il suo obiettivo.

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    La figura mostra la crescita del PIL reale, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore in relazione alla zona euro dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala una crescita economica stagnante (allo 0%) nel prossimo futuro.
    Fonte: Bloomberg
  • In Cina, prima economia tra i paesi emergenti e al contempo seconda economia mondiale, la congiuntura è ancora debole. Si capisce chiaramente dal tasso d’inflazione, fortemente correlato all’evoluzione congiunturale: a gennaio questo è sceso nuovamente, raggiungendo il –0,8%. Anche l’inflazione di fondo, pari allo 0,4%, è straordinariamente bassa. In questo contesto gli obiettivi recentemente dichiarati durante il Congresso nazionale, finalizzati a ottenere una crescita del 5% e insieme un’inflazione del 3%, sembrano alquanto ottimisti. Solo una forte stimolazione sul fronte fiscale o della politica monetaria potrebbe permettere di raggiungerli. L’economia indiana è invece stata ancora una volta motivo di sorpresa in senso positivo: negli ultimi quattro trimestri la quinta economia del mondo è cresciuta vigorosamente, guadagnando un 8,4%.

    Crescita, congiuntura e tendenza

    In percentuale

    Il grafico mostra la crescita del PIL reale, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore riferiti a una media dei paesi emergenti dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro la crescita economica si aggirerà tra il 4% e il 5%.
    Fonte: Bloomberg

Dati congiunturali globali

IndicatoriSvizzeraUSAZona euroGBGiapponeIndiaBrasileCina
Indicatori
PIL A/A 2023T3
Svizzera
0,4%
USA
2,9%
Zona euro
0,1%
GB
0,2%
Giappone
1,7%
India
8,1%
Brasile
2,0%
Cina
4,9%
Indicatori
PIL A/A 2023T4
Svizzera
0,6%
USA
3,1%
Zona euro
0,1%
GB
–0,2%
Giappone
1,0%
India
8,4%
Brasile
2,1%
Cina
5,2%
Indicatori
Clima congiunturale
Svizzera
USA
Zona euro
=
GB
+
Giappone
+
India
Brasile
Cina
+
Indicatori
Crescita tendenziale
Svizzera
1,3%
USA
1,6%
Zona euro
0,8%
GB
1,7%
Giappone
1,1%
India
5,2%
Brasile
1,6%
Cina
3,8%
Indicatori
Inflazione
Svizzera
1,2%
USA
3,2%
Zona euro
2,6%
GB
4,0%
Giappone
2,2%
India
5,1%
Brasile
4,5%
Cina
0,7%
Indicatori
Tassi d’interesse guida
Svizzera
1,75%
USA
5,5%
Zona euro
4,5% 
GB
5,25%
Giappone
−0,1%
India
6,5%
Brasile
11,25%
Cina
4,0%

Fonte: Bloomberg

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