Comunicato stampa

PostFinance presenta ricorso al Tribunale amministrativo federale contro la decisione dell’IFPDT

In sede di consulenza telefonica, PostFinance garantisce da anni una semplice modalità di identificazione tramite riconoscimento vocale, senza trafile di domande e sempre nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati, il tutto nell’ottica della soddisfazione della clientela. L’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) ha effettuato alcuni accertamenti sulle concrete modalità con cui viene eseguito tale riconoscimento, per poi emanare una decisione. PostFinance ha presentato ricorso contro questa decisione al Tribunale amministrativo federale, che per il momento non ha ancora deliberato sui fatti.

PostFinance ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale contro una decisione dell’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT). Secondo tale decisione, PostFinance deve ridefinire entro il 1º ottobre 2025 la sua procedura di riconoscimento vocale, ormai collaudata da anni, eliminando tutte le impronte vocali esistenti e introducendo un esplicito consenso che la clientela dovrebbe esprimere vocalmente sotto forma di un «sì». PostFinance ritiene che le misure disposte siano giuridicamente infondate e sproporzionate, tanto più che, ancor prima dell’emanazione di tale decisione, l’IFPDT era già a conoscenza dell’introduzione, prevista per l’inizio del 2026, di una nuova procedura che prevede il «sì» richiesto. L’istituto ha deciso di presentare ricorso contro tale decisione al Tribunale amministrativo federale, sottolineando che la sua posizione giuridica non è cambiata ai sensi della nuova Legge sulla protezione dei dati (LPD) e che la procedura di riconoscimento vocale utilizzata è conforme alla legge. 

Passaggio tecnico dal 2026: introduzione di un consenso esplicito sotto forma di un «sì»

Con il passaggio a un sistema di dialogo vocale più moderno, previsto a inizio 2026 indipendentemente dalla decisione dell’IFPDT, l’istituto chiederà alla clientela di esprimere il proprio consenso all’utilizzo del riconoscimento vocale pronunciando un «sì». L’istituto soddisfa così la richiesta dell’IFPDT che, tuttavia, aveva informato di questa novità già prima della decisione. La procedura dell’IFPDT non è pertanto comprensibile per PostFinance, cui dispiace che non si sia giunti a un dialogo. 

Riconoscimento vocale collaudato nell’ottica della soddisfazione della clientela

Gran parte della clientela trae vantaggio dalla semplicità con cui viene eseguita la verifica dell’identità tramite il riconoscimento vocale e apprezza tale modalità, in quanto dopo pochi secondi dall’inizio della chiamata può esporre le proprie richieste alle e ai consulenti di PostFinance senza dover rispondere a ulteriori domande. Inoltre le impronte vocali, che non sono registrazioni vocali, non vengono generate se la o il cliente in questione non lo desidera. Questo materiale non può essere utilizzato al di fuori del sistema dell’istituto ed è protetto da eventuali abusi.