Ecco come PostFinance individua e implementa con successo nuove tendenze IT

24.09.2025

Nell’infrastruttura informatica di PostFinance la sperimentazione con l’aiuto di nuove tecnologie non è solo auspicata, ma viene anche promossa, proprio come la ricerca di nuove tendenze tecnologiche. In questo contesto, il techradar è uno strumento che incoraggia il personale a sperimentare nuove soluzioni. Cedric Bösiger e Johny Lippuner, specialisti dell’infrastruttura informatica presso PostFinance, spiegano come il tutto funziona nel concreto.

Ein IT-Ingenieur von PostFinance steht auf der grossen Bühne der Cloud-Native-Konferenz und präsentiert. Das Thema seines Vortrags ist Talos Linux.
Un ingegnere IT di PostFinance sul palco per parlare davanti a un grande pubblico di Talos Linux.

In breve

  • Il techradar dell’infrastruttura informatica di PostFinance è molto più di un semplice elenco di soluzioni tecnologiche; è infatti uno strumento che promuove la sperimentazione di nuove tecnologie. 
  • Questa soluzione apre la strada a tool come quelli, ad esempio, del chaos engineering.
  • La ricerca di nuove tecnologie in ambito IT spetta soprattutto ai team e ai membri del personale.

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La scorsa primavera a Londra, in occasione della più grande conferenza d’Europa sul tema del cloud native, un ingegnere IT di PostFinance è salito sul palco di fronte a più di 700 esperte ed esperti. Il tema del suo intervento era Talos Linux, un sistema operativo «immutabile» testato nell’ambito di un progetto pilota nell’infrastruttura informatica di PostFinance. L’interesse è stato palpabile, poiché il fatto che un istituto finanziario europeo sperimenti questa tecnologia rappresenta un fatto eccezionale. 

Decisioni lungimiranti

«Nel nostro lavoro ci impegniamo costantemente per individuare in maniera tempestiva nuove tecnologie in ambito IT e, dopo aver testato le varie soluzioni, introduciamo quelle che risultano utili per lo sviluppo dei nostri prodotti», spiega Cedric Bösiger, Solution Architect del Solution Team Piattaforma e Infrastruttura. PostFinance, ad esempio, è stato uno degli early adapter della piattaforma Kubernetes. «Nel 2016 abbiamo sperimentato e creato tante soluzioni grazie a questa tecnologia, con la quale oggi gestiamo circa tre quarti di tutte le applicazioni. Pertanto, stiamo ancora giovando dei vantaggi che sono derivati da questa decisione lungimirante presa diversi anni fa». La scorsa primavera a Londra, in occasione della più grande conferenza d’Europa sul tema del cloud native, un ingegnere IT di PostFinance è salito sul palco di fronte a più di 700 esperte ed esperti. Il tema del suo intervento era Talos Linux, un sistema operativo «immutabile» testato nell’ambito di un progetto pilota nell’infrastruttura informatica di PostFinance. L’interesse è stato palpabile, poiché il fatto che un istituto finanziario europeo sperimenti questa tecnologia rappresenta un fatto eccezionale. 

Tecnologie nella gestione del ciclo di vita

A differenza del passato, oggi i team Piattaforma e Infrastruttura utilizzano un techradar. «Questo strumento permette a tutti di vedere con quali tecnologie lavoriamo, indipendentemente dal loro stato, ovvero dal fatto che si tratti di soluzioni in fase di sperimentazioni o di soluzioni che arrivano al termine del loro ciclo di vita», spiega Johny Lippuner, responsabile del team Windows Server e Cloud nell’Infrastructure Delivery Team e specialista del techradar.

«Il techradar è uno strumento che ci consente di gestire le tecnologie in maniera continuativa nel ciclo di vita.»

Cedric Bösiger, Infrastructure Delivery Team PostFinance

«Il techradar ci aiuta, ad esempio, a capire quali tecnologie sono rilevanti per noi e se dobbiamo promuoverle oppure a capire quali tecnologie sono troppo obsolete e generano un onere eccessivo», aggiunge Cedric Bösiger. In questo modo viene promosso nei team Infrastruttura anche il trasferimento del know-how, evitando che team diversi si occupino contemporaneamente di uno stesso prodotto nuovo. 

«Con il techradar vogliamo far sì che i membri del personale sperimentino nuove tecnologie in modo più semplice.»

Johny Lippuner, Infrastructure Delivery Team PostFinance

Techradar: stati e categorie

All’interno di quattro categorie, il techradar riproduce lo stato delle tecnologie in uso nell’infrastruttura informatica di PostFinance. Questo strumento viene aggiornato regolarmente con un controllo costante degli stati delle varie soluzioni.

Il techradar di PostFinance con quattro esempi selezionati

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L’immagine mostra il techradar di PostFinance in un momento X con quattro tecnologie (Renovate, Talos Linux, Crossplane e Chaos Monkey) prese come esempio, a cui viene assegnato un determinato stato relativo al momento in questione.

L’immagine mostra il techradar di PostFinance in un momento X con quattro esempi selezionati. Il radar è suddiviso in quattro zone concentriche che, partendo dall’interno, corrispondono in ordine agli stati «adopt», «trial», «assess» e «hold». Le diverse tecnologie sono rappresentate nel radar come punti. Tra queste vengono messe in rilievo in particolare quattro soluzioni: Renovate (categoria: library, framework e linguaggi di programmazione) nello stato «adopt», Talos Linux (categoria: software di terzi) nello stato «trial», Crossplane e Chaos Monkey (anch’esse software di terzi) nello stato «adopt».

Quattro categorie

  • Library, framework e linguaggi di programmazione come componenti per lo sviluppo
  • Sviluppi inhouse, come ad es. tool creati internamente in assenza di soluzioni di mercato adeguate
  • Hardware e appliance come ad es. archivi di rete e sistemi di storage
  • Software di terzi come ad es. sistemi operativi e tool di Office

Stati

  • Nella fase «assess» si sperimenta una determinata tecnologia nell’ambito di una valutazione

    con un lavoro di osservazione e sviluppo di prime conoscenze. In ambienti di «playground» temporanei è possibile testare diverse soluzioni che presto potrebbero diventare rilevanti.

  • Nella fase «trial» una tecnologia viene impiegata in modo puntuale o come progetto pilota. Non essendo ancora completamente integrata, a questo stadio resta in uso sotto la propria responsabilità e con un carattere temporaneo.

  • Nella fase «adopt» la tecnologia in questione è ampiamente utilizzata, può essere sottoposta ad audit ed è correlata a un’organizzazione dell’esercizio. I team hanno maturato esperienze positive con la soluzione in questione e dispongono di solide conoscenze. La tecnologia soddisfa i requisiti in materia di sicurezza e compliance, è documentata, integrata nel monitoraggio e nel supporto e si basa sull’architettura di riferimento. Sono inoltre regolamentati e/o integrati la concessione di licenze, l’alarming e il monitoraggio. 

  • La fase «hold» caratterizza tecnologie classificate come obsolete e non più raccomandate per nuovi progetti che quindi continueranno a essere gestite solo con un supporto limitato e non saranno ulteriormente sviluppate. Nell’ambito dei nuovi progetti occorre evitare queste tecnologie.

Dal modello Spotify a una soluzione inhouse

L’idea del techradar è nata originariamente da Spotify, dove viene utilizzato come strumento che permette di avere una panoramica delle tecnologie in uso nello sviluppo di software. PostFinance ha adattato questo concetto alla propria infrastruttura con un obiettivo chiaro: quello di non voler rappresentare l’intero mondo della tecnologia, bensì specificatamente i tool, i framework, le piattaforme e gli hardware rilevanti nei propri team.

Dati tecnologici AS CODE

Una caratteristica fondamentale del techradar infrastrutturale di PostFinance è che tutti i dati sono disponibili elettronicamente nel formato YAML, e non ad esempio in Word, Excel o Confluence. «Questo semplifica l’inserimento dei dati per il nostro personale, che così può utilizzare gli strumenti con cui, in ogni caso, lavora nel quotidiano», spiega Cedric Bösiger.

Questa forma strutturata permette di valutare le informazioni in modo rapido e flessibile, il che rappresenta un vantaggio decisivo. In tal senso, con un unico comando è possibile ad esempio creare un elenco completo di tutte le tecnologie rilevanti per il PCI-DSS in vista di un prossimo audit. Inoltre, con la stessa semplicità si può verificare quali tecnologie hanno mantenuto lo stesso stato nel corso degli ultimi tre anni. Ciò che un tempo richiedeva onerose operazioni manuali tra varie tabelle, oggi può essere fatto con un clic.

Nuove tecnologie informatiche nel techradar dell’infrastruttura

Quali interessanti tecnologie informatiche sono presenti sul techradar? Ve lo illustriamo brevemente con quattro esempi. 

Esempio 1: Chaos Monkey nello stato «adopt»

Un tool di chaos engineering che causa intenzionalmente guasti al sistema con l’obiettivo di consolidare la resilienza di software e architettura, in modo che i sistemi riescano a riconoscere autonomamente gli errori e in parte a eliminarli. Il fatto che PostFinance si avvalga di questa soluzione in ambito produttivo è una scelta innovativa per un istituto finanziario.

Esempio 2: Crossplane nello stato «adopt»

Un framework moderno che rende applicabili i principi del cloud native come il coordinamento e l’automazione anche in ambienti «legacy» classici. Anziché amministrare i sistemi singolarmente, è possibile gestire interi «gruppi» di sistemi contemporaneamente. In questo caso si parla di «cattling», un metodo che permette di creare un ponte tra il vecchio e il nuovo mondo IT.

Esempio 3: Renovate nello stato «adopt»

Un bot che monitora e aggiorna automaticamente le dipendenze di software. Questa tecnologia verifica se sono stati modificati componenti esterni, adatta autonomamente il codice e crea direttamente le richieste di modifiche. In questo modo il sistema di software resta aggiornato, senza che il team di sviluppo debba occuparsene manualmente.

Esempio 4: Talos Linux nello stato «trial»

Un sistema operativo «immutabile» che non viene configurato, ma creato ex novo a ogni modifica. Questo «principio usa e getta» aumenta la sicurezza e l’automazione e si adatta perfettamente ad ambienti coordinati. In questo contesto PostFinance è un early adopter.

Innovazione senza ostacoli

Il techradar è molto più di un pratico elenco di tecnologie con utili funzioni aggiuntive: questa soluzione è un vero e proprio motore di innovazione, che apre consapevolmente la strada all’introduzione di nuove tecnologie, abbattendo barriere che un tempo rappresentavano un ostacolo. In passato era necessario soddisfare tutti i requisiti regolatori e documentali già nella fase pilota. Il che comportava un onere elevato e scoraggiava il personale dal testare approcci nuovi. «Prima dell’introduzione di questo sistema, molte cose finivano letteralmente fuori dai radar», sottolinea Johny Lippuner.

Oggi il processo è più flessibile: nella fase «assess» è possibile testare le tecnologie senza soddisfare immediatamente tutti i requisiti di maturità. Solo quando si delinea l’idea che una tecnologia debba passare alla fase «adopt», vengono richiesti in modo vincolante documentazione, trasferimento del know-how e compliance. «E in questo le e i Product Owner ricevono il nostro supporto. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di ridurre al minimo gli ostacoli alla sperimentazione di nuove tecnologie e al loro impiego in ambito produttivo», afferma Cedric Bösiger.

Il techradar crea così un ponte tra il mondo della «tecnologia» e quello dei processi. Da un lato i team devono poter lavorare liberamente con le nuove tecnologie, dall’altro devono soddisfare anche i requisiti fondamentali in materia di architettura, sicurezza e governance. Il techradar garantisce la necessaria copertura del processo.

Processi semplici

Il techradar si basa su due semplici processi che ne garantiscono un aggiornamento costante.

  1. Nell’ambito del processo di selezione le nuove tecnologie vengono presentate dalle e dai Product Owner ai meeting settimanali per poi essere illustrate e discusse insieme ad altri team. Domande e dubbi vengono chiariti direttamente e si individuano possibili sinergie.
  2. Il processo di gestione prevede tre o quattro workshop annuali con tutte e tutti i Product Owner e Application Owner. In queste occasioni vengono verificati i punti in essere, risolti i conflitti, concordate le roadmap e, se necessario, le tecnologie passano allo stato «hold». 
Oggi il percorso dalla prima idea alla soluzione produttiva è strutturato in modo chiaro e trasparente per tutti.
Johny Lippuner, Infrastructure Delivery Team PostFinance

Ricerca di tecnologie: il ruolo di scout accomuna tutti

Prima di poter essere inserita nel techradar dell’infrastruttura, una tecnologia deve essere anzitutto scoperta. La ricerca di nuove tendenze viene svolta soprattutto all’interni dei team stessi. Nella loro quotidianità lavorativa, quando si trovano a risolvere problemi concreti, le collaboratrici e i collaboratori si confrontano sempre con nuove tecnologie. In questo contesto, cercano autonomamente possibili soluzioni, esaminano il mercato e selezionano approcci che sembrano promettenti. PostFinance sostiene questo spirito d’iniziativa anche partecipando a fiere specializzate ed eventi per community, come gli incontri della Cloud Native Foundation, coorganizzati o sponsorizzati dall’azienda stessa. In questo modo l’istituto riceve costantemente nuovi impulsi.

Il prossimo cambiamento di paradigma?

Come per molti strumenti, anche per il techradar è fondamentale che tutti i membri del personale utilizzino la soluzione nel concreto, come dimostra perfettamente l’esempio di Talos Linux. «Il nostro ingegnere ha accolto l’argomento con la convinzione che questo apporti dei vantaggi a PostFinance. Con la sua Product Owner e le colleghe e i colleghi del suo team ha portato avanti il progetto e ha preso la parola a Londra davanti a 700 persone per presentare un sistema operativo innovativo che potrebbe dare il via a un grande cambiamento di paradigma».

Il techradar ha molto a che fare con la decentralizzazione e con una nuova identità: in un’ottica DevOps, gestiamo le tecnologie che utilizziamo quotidianamente con senso di responsabilità.
Cedric Bösiger, Infrastructure Delivery Team PostFinance
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