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Creato il 25.07.2022

Creare la propria impresa: una guida completa che vi accompagna dall’idea alla realizzazione

Una buona idea imprenditoriale per mettersi in proprio spesso fallisce per mancanza di coraggio nel compiere il primo passo. Le domande più frequenti sulla costituzione di un’impresa riguardano proprio questa fase iniziale. Questa guida completa vi aiuterà ad avviare con successo un’attività indipendente partendo dalla vostra idea commerciale.

Molti sognano di diventare indipendenti. L’idea di poter gestire il proprio tempo, prendere personalmente decisioni strategiche e creare qualcosa in cui si crede è infatti allettante.

Ma essere professionalmente indipendenti non significa avere una vita tutta rose e fiori. Costituire un’impresa comporta anche qualche sfida e una grande responsabilità. Fondando un’azienda si diventa imprenditori. Ciò significa che nessuno vi imporrà più obiettivi da raggiungere. Sarete responsabili del fatturato, del piano finanziario e del vostro salario. Sarete chiamati a occuparvi di tutta una serie di aspetti che esulano dl vostro ambito di specializzazione. Inoltre, dovrete essere in grado di gestire alti e bassi. La creazione di un’impresa di successo presuppone dunque alcuni tratti caratteriali fondamentali.

  • Disciplina: nessuno vi dice cosa fare ed entro quando. Dovete fissare scadenze e traguardi e rispettarli.
  • Autoconvinzione: dovete essere convinti del vostro percorso e non lasciarvi intimidire o turbare da commenti avventati. Tenete però conto dei feedback sul vostro servizio o prodotto.
  • Curiosità/apertura: le sfide rendono l’attività indipendente una vera e propria avventura. Di conseguenza, se siete curiosi e aperti sarete anche avvantaggiati poiché questo approccio vi aiuterà a imparare rapidamente e ad adattarvi con agilità.
  • Propensione al rischio: avviando un’attività indipendente si abbandona consapevolmente la sicurezza di un rapporto d’impiegato. Ma niente paura: il rischio è contenuto. Tuttavia dovrete abituarvi al fatto che, di tanto in tanto, la vostra azienda o parte di essa vivrà anche situazioni di incertezza.
  • Ottimismo: non pensate al peggior scenario possibile e cercate soluzioni anziché problemi.

La seguente guida distingue tre forme di costituzione d’impresa: la startup, la PMI e la società individuale per il lavoro indipendente. Anche se tutte e tre richiedono tratti caratteriali simili, le sfide che comportano sono molto diverse. Pertanto a ciascuna è dedicato un capitolo separato. Si parte!

Come fondare una startup

Fase 1: scoprite se fondare una startup fa al caso vostro

Fondare una startup significa dare vita a un’idea in tutto e per tutto originale. È un’esperienza molto stimolante perché si crea qualcosa di utile e innovativo per il futuro, che genererà posti di lavoro interessanti e probabilmente vi consentirà di registrare una notevole crescita. Ma il percorso non sarà tutto in discesa. Infatti, vendere un prodotto o un servizio tanto originale che inizialmente in molti non ne comprenderanno l’utilità richiede pazienza e perseveranza. La necessità di non arrendersi mai l’ha sottolineata anche Adrian Locher, cofondatore di DeinDeal e Merantix: «L’unica cosa che distingue un fondatore di successo da uno meno brillante è che il primo ha avuto la capacità di rialzarsi una volta in più». E c’è anche un’altra cosa da sapere: all’inizio, chi crea una startup deve solitamente conseguire obiettivi ambiziosi con un capitale esiguo o raccogliere un capitale consistente e investirlo nella crescita. Nei primi anni di vita di una startup è raro che si registrino utili perché è la crescita ad avere la priorità. Una sfida tanto difficile quanto entusiasmante, che significa dover tirare avanti per mesi con uno salario basso o addirittura inesistente.

Fase 2: sviluppate un’idea e parlatene

Un’idea di startup che esiste solo nella vostra mente, anche se valida, rimane un’idea. Una volta che ne avrete parlato potrete svilupparla in funzione delle esigenze del mercato e troverete chi vi potrà aiutare con contatti, know-how o capitale. Aver paura che l’idea vi venga rubata è di solito un ostacolo. Se un’idea può essere copiata così facilmente è probabile che non sia poi tanto innovativa.

Fase 3: mettete la vostra idea nero su bianco in un Business Model Canvas

Avete già sentito parlare di Business Model Canvas? È una sorta di business plan, ma particolarmente snello. È perfetto per una startup perché, in quest’ottica, non avete dovete ancora preparare un business plan professionale con un piano finanziario dettagliato. Spesso, infatti, l’idea deve prima dimostrarsi valida o prendere forma in base alle esigenze della clientela e del mercato. Allestire un business plan dettagliato è quindi per lo più tempo perso. Quando si crea un Business Model Canvas, invece, si definiscono solo gli aspetti più importanti del modello di business.

  • Customer Segments: qual è il vostro segmento di clienti? Operate in un mercato di nicchia o di massa?
  • Value Propositions: qual è la vostra proposta di valore? In altre parole: come semplificate o migliorate la vita dei clienti?
  • Channels: tramite quali canali interagite con i clienti?
  • Customer Relationships: come impostate le relazioni con la clientela?
  • Revenue Streams: qual è il vostro modello di business? O in altre parole: come guadagnate denaro?
  • Key Resources: quali infrastrutture, quanto capitale e quali competenze sono necessarie per la vostra startup?
  • Key Activities: quali attività chiave sono necessarie per realizzare la vostra idea imprenditoriale?
  • Key Partnerships: quali partnership strategiche sono importanti per la vostra startup?
  • Cost Structure: in cosa occorre investire per concretizzare l’idea imprenditoriale?

Se per cercare investitori avete bisogno di un pitch deck, ovvero di una breve presentazione della vostra startup, il modello vi fornisce tutte le informazioni necessarie. Un consiglio importante: mostrate nel pitch deck anche il team. Soprattutto per chi è potenzialmente interessato a investire sin dall’inizio nella vostra azienda, il team è spesso ancora più importante del business plan. Maggiori informazioni sulla ricerca di capitale sono disponibili nel capitolo Finanziamento.

Fase 4: l’importante è iniziare

Fintanto che non avete iniziato a inviare fatture, ma state ancora sviluppando la vostra idea imprenditoriale, la regola è: non abbiate paura di fare il primo passo. All’inizio non dovete iscrivervi al registro di commercio e, di norma, non è necessario un capitale di terzi. Una volta di più è importante che non rielaboriate l’idea restandovene in un angolo, ma che parliate regolarmente con il vostro gruppo target (cfr. Customer Segments sopra). Illustrategli lo stato attuale e le vostre riflessioni e, idealmente, sviluppate un prototipo da mostrare o testare.

Un altro aspetto di cui dovreste occuparvi tempestivamente è la creazione di un marchio. Le domande più importanti da porsi in quest’ottica sono le seguenti: qual è la storia della vostra startup? E con quali caratteristiche e tono si presenta? Successivamente create il sito web e il logo, tutto il resto può aspettare. I canali dei social media per il marketing e la comunicazione dipendono dal vostro gruppo target. Per i modelli business-to-business, LinkedIn è spesso l’unica alternativa adatta; nel settore business-to-customer avete invece una gamma più ampia di opzioni da cui scegliere. Non pensate però solo al profilo aziendale. In qualità di fondatori di una startup, presenterete la vostra idea a un pubblico più ampio pubblicando contenuti sull’evoluzione dell’impresa sul vostro profilo LinkedIn personale. Da un lato perché stimolerete l’attenzione dei lettori e dall’altro perché gli account personali, in base all’algoritmo di LinkedIn, hanno una portata maggiore rispetto a quelli aziendali.

Fase 5: nel momento in cui decidete di fare sul serio, passate alla fondazione ufficiale

Se constatate che la vostra idea si sta sviluppando nella giusta direzione, suscita grande interesse nell’interazione con il gruppo target e quest’ultimo sarebbe disposto a pagare per usufruirne, allora ufficializzatela. Per fondare la vostra impresa dovete scegliere la forma giuridica appropriata. Per le startup quella più comune è la SA, perché consente di coinvolgere più facilmente gli investitori e di raccogliere di conseguenza un maggiore capitale di terzi senza interessi. Al giorno d’oggi la procedura di fondazione si può espletare quasi completamente online. Per esempio presso Il link si apre in una nuova finestra l’Istituto per giovani imprenditori (IFJ).

Fase 6: raccogliete il capitale necessario

Nel vostro Canvas, alla voce Key Ressources avete definito il capitale necessario per realizzare l’idea. Abitualmente le startup trovano i primi finanziamenti nella propria cerchia di conoscenze. Suscitate pertanto interesse nei confronti della vostra idea fra amici, parenti e conoscenti in modo che possano garantirvi il finanziamento necessario. Di solito si tratterà di prestiti senza interessi, quindi non dovrete dare partecipazioni in contropartita. Spesso è possibile ricevere sovvenzioni anche nel quadro di concorsi di idee, programmi per startup o iniziative volte a promuovere lo sviluppo dell’economia.

Se avete bisogno di un capitale superiore a quello che il vostro entourage o la vostra banca sono in grado di mettervi a disposizione, è opportuno che collaboriate con i business angel nella cosiddetta fase pre-seed. Queste persone sono disposte a investire nella vostra azienda non solo importi a cinque o sei cifre, ma anche tempo e conoscenze. I business angel si possano incontrare agli eventi per startup o tramite piattaforme o programmi di promozione legati ad Accelerator. Christoph Jenny, cofondatore e CFO di Planted Foods, dà un importante suggerimento per approcciare gli investitori: «Per noi è stato importantissimo che potessero interagire con il nostro prodotto. Abbiamo pertanto dato loro la possibilità di ordinarlo e testarlo. Vi raccomando di contattare gli investitori solo quando avete in mano qualcosa di concreto». Come già accennato nella fase 4, spesso gli investitori richiedono un pitch deck che riassuma brevemente l’idea commerciale. Nei concorsi pitch, la vostra idea viene presentata con il pitch deck a una giuria di investitori, che poi decideranno se investire o meno.

In una fase di crescita successiva si passa solitamente alla ricerca di venture capitalist (VC) in grado di effettuare investimenti ancora più significativi a sei o sette cifre. I VC di solito sono poco coinvolti nell’azienda, ma molto interessati alla crescita e all’utile che si può ottenere con una vendita, la cosiddetta exit.

Sia con i business angel che con i VC la regola è la stessa: stipulate contratti chiari. In questi casi vale la pena ricorrere alle conoscenze e alla consulenza di giuristi. I termini bilaterali tra l’investitore e il fondatore vengono concordati in una cosiddetta «term sheet», cui si aggiunge un patto parasociale degli azionisti che definisce i rapporti tra gli azionisti per tutta la durata dell’investimento e le modalità da seguire in caso di divergenze.

Fase 7: assicurate sufficientemente voi stessi e la vostra startup

Con un’azienda tutta vostra avete anche una grande responsabilità: verso il vostro personale e la clientela, ma anche nei confronti di investitori, partner, fornitori e del pubblico.

Assicurazioni che di solito sono necessarie fin dall’inizio:

  • Assicurazione contro gli infortuni e assicurazione malattia: per tutelare voi stessi e il vostro personale contro le conseguenze finanziarie degli infortuni professionali.
  • Previdenza professionale (secondo pilastro): obbligatoria per tutti collaboratori e le collaboratrici soggetti all’obbligo AVS se il salario annuo supera i 21’150 franchi.
  • Previdenza privata: i lavoratori indipendenti non sono automaticamente coperti dall’assicurazione LPP e LAINF tramite un datore di lavoro. I fondatori dovrebbero pertanto tutelarsi finanziariamente, ad esempio con un’assicurazione sulla vita.
  • Assicurazione aziendale e assicurazione immobili: in questo modo i fondatori assicurano la loro startup contro danni materiali, perdite di ricavi, danni a macchinari, all’infrastruttura informatica e alle attrezzature tecniche, nonché contro danni di trasporto e casi di responsabilità civile. Se l’azienda è in grado di cavarsela con un laptop per ogni collaboratore e collaboratrice e non dispone di altre infrastrutture, all’inizio è possibile farne a meno.
  • Assicurazione di protezione giuridica: con un’assicurazione di protezione giuridica le startup si proteggono da rischi finanziari elevati in caso di controversie legali e beneficiano di un’assistenza professionale qualora dovessero insorgere problemi legali.

Fase 8: fate networking e cercate qualcuno che vi sostenga

Uno degli aspetti più utili che i fondatori sono chiamati a curare è il networking. Anche Sandra Tobler, cofondatrice e CEO di Futurae, raccomanda di non trascurare questo punto: «Costruite sin dall’inizio una buona rete con altri imprenditori e mentori che vivono o hanno vissuto situazioni analoghe». In seguito dovete chiedervi dove relazionarvi con queste persone. Inviare semplicemente richieste non personalizzate su LinkedIn non vi condurrà lontano. Molto più proficuo è invece partecipare a eventi per startup o a relazioni introduttive nel vostro settore di ricerca o innovazione. È lì che troverete le persone giuste con cui parlare della vostra startup, della vostra idea e del business plan per svilupparli ulteriormente, se necessario, o per creare i contatti giusti con investitori, personale o clienti.

Poiché in qualità di fondatori dovete occuparvi di tutto, in particolare nella fase iniziale, anche di aspetti di cui non conoscete nulla, è importante sapere dove potete trovare un supporto puntuale. Le startup possono spesso beneficiare di offerte gratuite, incubatori e programmi di accelerazione, coaching e incentivazione. Per esempio:

  • Promozione delle startup da parte di scuole universitarie e università (Runway Incubator della ZHAW, Entrepreneurship@ETH, Startup@HSG ecc.)
  • Innosuisse
  • Genisuisse
  • IFJ Coaching
  • Entrepreneur Club come ETH Entrepreneur Club, Entrepreneur Club Winterthur, Startfeld di San Gallo

Questi programmi di coaching e di sostegno all’innovazione sono molto preziosi per le giovani imprese che vogliono affinare le proprie idee imprenditoriali, stringere contatti importanti, attingere da esperienze altrui e talvolta anche condividere infrastrutture. I coach assicurano un supporto molto personalizzato e hanno alle spalle una grande esperienza. Inoltre le offerte e i promotori sono molto numerosi perché incentivare le startup, l’innovazione e l’imprenditorialità sta diventando una pratica sempre più diffusa.

Come creare la propria PMI

Fase 1: scoprite se fondare una PMI fa al caso vostro

Una PMI, o inizialmente una piccola impresa, viene fondata da persone che desiderano un’azienda simile a un’impresa esistente. L’idea commerciale e il modello di business vengono pertanto in larga parte copiati. Rispetto a una startup, non ci sono dubbi riguardo all’esistenza di una domanda e idealmente si hanno già contatti con potenziali clienti per garantire alla PMI un avvio su basi solide. In quest’ottica la situazione iniziale è più semplice e si cominciano a registrare fatturati prima che con una startup. La concorrenza è tuttavia maggiore e la probabilità di attirare l’attenzione sul mercato è inferiore. Ma anche quando si costituisce una PMI occorre essere in grado di pensare in modo imprenditoriale, occuparsi di tanti aspetti su vari fronti e assumersi responsabilità per il lavoro e il salario proprio e del personale. È una pressione che dovete essere in grado di gestire.

Fase 2: sviluppate un’idea e parlatene

Questa fase è importante solo se mettete in discussione lo status quo del modello di business. Poniamo che decidiate di aprire, invece di un normale negozio di parrucchiere, un salone all-in-one get-ready in cui i clienti possano usufruire di vari servizi prima di dedicarsi alle loro attività quotidiane: dal taglio di capelli alla rasatura, passando per il trucco ecc. In questo caso è opportuno discuterne prima con la clientela per scoprire se l’offerta verrà utilizzata o meno.

Fase 3: mettete la vostra idea commerciale nero su bianco in un business plan

Ammettiamolo: redigere un business plan può essere piuttosto noioso e teorico. Un business plan vi aiuta tuttavia a scoprire, ad esempio, chi sono i concorrenti, di cosa avete bisogno per la vostra attività e come si presenterà la situazione finanziaria. Tutte riflessioni fondamentali che costituiscono premesse importanti per creare un’impresa. Per aiutarvi a preparare il piano potete utilizzare modelli ed esempi (cfr. link qui sotto) o richiedere una consulenza puntuale.

Tradizionalmente un business plan è strutturato come segue:

  • Analisi dell’impresa e analisi SWOT
  • Servizi/prodotti
  • Mercato
  • Concorrenza
  • marketing
  • Sede/produzione/amministrazione
  • Management / organizzazione interna
  • Analisi dei rischi
  • Pianificazione finanziaria

Un buon business plan vi aiuterà a pianificare e costruire la vostra attività. Gli errori tipici commessi nei business plan riguardano la formulazione di considerazioni troppo superficiali sul posizionamento e sul mercato di nicchia. Verificate esattamente, per quanto possibile, chi è il vostro gruppo target e cosa potete offrirgli. Il vostro business plan ci guadagnerà in termini di precisione. Inoltre, in sede di pianificazione finanziaria vale la pena considerare tre scenari: uno pessimista, uno realista e uno ottimista. In questo modo sarete preparati mentalmente e a livello di pianificazione nel caso in cui la vostra attività evolva in modo diverso da quello desiderato, per esempio a causa dell’andamento dell’economia e non necessariamente in relazione alle vostre capacità personali.

Un modello gratuito per il vostro busines plan è disponibile sul Il link si apre in una nuova finestra portale PMI della SECO.

Trovate una check list dettagliata nella nostra area download «Il link si apre in una nuova finestra Come elaborare un business plan (PDF)». 

Fase 4: l’importante è iniziare

Tutti gli inizi sono importanti: mentre per le startup è necessario verificare se il modello di business funziona, per le PMI vanno espletati tutti i preparativi per avviare la produzione o interessare i primi clienti ai servizi offerti. A seconda dell’idea commerciale possono bastare un sito web e un ufficio. Ma potreste anche aver bisogno di uno stabilimento di produzione, di un veicolo aziendale e di attrezzature. Se non siete alle prime armi nel settore in cui operate, non avrete difficoltà in tale contesto. Se invece vi muovete in un settore nuovo o che non vi è familiare, all’inizio dovreste parlarne con altri imprenditori. Se volete avviare un’attività, pensate anche alle possibilità offerte dai sistemi di franchising. Con una licenza di franchising potete aderire a una catena commerciale, beneficiando di un marchio già noto nonché di un’introduzione e di materiale forniti dal franchisor.

Fase 5: fondate ufficialmente la vostra impresa

Prima di poter registrare fatturati senza incorrere in problemi legali, dovete ufficializzare la costituzione della vostra azienda in modo che risulti iscritta nel registro di commercio. Per le PMI, le forme giuridiche più comuni sono la Sagl e la SA, a seconda del capitale iniziale richiesto e della struttura organizzativa.

Fase 6: raccogliete il capitale necessario

Per produrre e distribuire un prodotto, per l’infrastruttura IT o per i costi del personale di una società di servizi, spesso si ricorre al capitale proprio privato o al capitale di terzi della banca. Nella maggior parte dei casi non è necessaria un’altra tornata di finanziamenti, dato che le PMI appena costituite sono solitamente in grado di generare fatturati più rapidamente delle startup. Per finanziare in modo appropriato una strategia di crescita o investimenti più consistenti, oppure per gestire grandi ordini, è opportuno collaborare ulteriormente con la banca e, in alcuni progetti di crescita, anche con società di private equity o family office.

Fase 7: assicurate sufficientemente voi stessi e la vostra PMI

Le assicurazioni sono importanti anche per le PMI al fine di tutelarsi da eventuali casi di sinistro, problemi di salute e vecchiaia. Sotto questi aspetti una PMI non si differenzia da una startup. Leggete alla fase 7 come proteggere sufficientemente il vostro personale e la vostra impresa.

Fase 8: fate networking e create sinergie

In qualità di dirigenti di una PMI, di solito siete i principali responsabili della sua solidità finanziaria e dovete garantire che i salari vengano versati. In quest’ottica, disporre di una buona rete aiuta a instaurare e consolidare un rapporto di fiducia con i clienti esistenti e potenziali, aumentando il raggio d’azione e la notorietà. Consente inoltre di generare sinergie per progetti, cantieri o piani per negozi da realizzare congiuntamente. Per il networking vi consigliamo di prendere parte a eventi di settore dedicati ai vostri temi chiave od organizzati dall’Unione delle arti e mestieri.

Come mettersi in proprio con una società individuale

Una premessa: la costituzione di una società individuale per lo svolgimento di un’attività indipendente è molto simile a quella di una PMI. Potete quindi fare riferimento alla procedura illustrata in precedenza. Non sono previsti requisiti specifici per costituire una società individuale, che secondo le disposizioni di legge può essere fondata già a partire dai 16 anni di età.

L’avvio di un’attività di libero professionista si differenzia nei seguenti aspetti.

  • Pressione: poiché non si dispone di personale, viene a mancare la pressione legata alla necessità di garantire il pagamento dei salari.
  • Motivazione: il rischio di lasciar correre su determinati aspetti è maggiore perché siete responsabili solo di voi stessi e non del personale. La motivazione è pertanto in primo luogo di natura intrinseca.
  • Autodisciplina: in una società individuale di solito è possibile concedersi maggiore libertà e flessibilità rispetto a una PMI. L’autodisciplina e il piacere di lavorare in proprio devono pertanto essere più elevati.
  • Forma giuridica e responsabilità: invece di una Sagl o di una SA costituite una società individuale. A tale scopo non avete bisogno di un capitale iniziale, ma siete responsabili illimitatamente con il vostro intero patrimonio.
  • Idea commerciale: le società individuali si addicono ad artisti, fotografi, terapisti autonomi, giornalisti freelance o a persone che dirigono da sole ditte di consulenza e agenzie.
  • Requisiti finanziari: poiché vi assumete al 100% il rischio imprenditoriale, è importante che possiate contare su basi finanziarie solide o ridurre in modo flessibile le spese. Ciò può tuttavia risultare difficile se ad esempio si hanno figli, un grande appartamento in affitto o un’automobile.

Per saperne di più sulla costituzione di una società individuale e su tutto ciò a cui occorre prestare attenzione, potete consultare il nostro articolo «Come avviare una ditta individuale: la check list completa».

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