Dal 2020, la Digital Self-Defense Foundation aiuta le persone a muoversi con sicurezza, autonomia e consapevolezza dei rischi nel nostro mondo caratterizzato dal digitale, nonché a partecipare in modo differenziato e ponderato alla strutturazione del nostro presente e futuro digitali. Con il suo attuale progetto principale «be[a]ware», l’organizzazione offre eventi modulari e ludici sulla sensibilizzazione in materia di sicurezza e privacy, destinati a giovani e adulti. I partecipanti vengono assistiti in modo divertente e sostenibile nella gestione dei relativi pericoli nella quotidianità lavorativa e privata. Gli eventi sono pensati per essere organizzati in modo puntuale nelle aziende e negli istituti di formazione. La particolarità è che, durante gli eventi, i partecipanti possono vestire in modo interattivo i panni degli hacker e acquisire così, senza troppi promemoria e chiacchiere, conoscenze e abilità essenziali nella gestione dei pericoli rilevanti. La somma in palio nella IT Challenge verrebbe impiegata per la realizzazione o l’ulteriore sviluppo di uno o due moduli be[a]ware.

La Educreators Foundation, nata nel 2017, è una comunità interdisciplinare la cui missione è favorire cambiamenti profondi nell’ambito dell’istruzione. Sulla base della ricerca e mediante un design di innovazione partecipativo, contribuisce allo sviluppo e al sostegno della pedagogia e delle reti di formazione, in Svizzera e sul piano internazionale. La somma in palio verrebbe utilizzata per lo sviluppo del progetto «Square», un’iniziativa di formazione aperta per il Computational Thinking nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie superiori.

Powercoders è una scuola di programmazione per rifugiati con competenze informatiche che offre ai partecipanti un accesso diretto al mercato del lavoro primario. Secondo Powercoders, attualmente ci sono oltre 100’000 rifugiati in Svizzera. Al tempo stesso, entro il 2028 ci sarà una carenza di personale specializzato nel settore dell’IT pari a oltre 100’000 persone. Powercoders riunisce queste due sfide in un’unica soluzione: una scuola di programmazione per rifugiati o persone con un passato migratorio. Durante un corso intensivo di programmazione della durata di tre mesi, i partecipanti vengono formati e integrati nell’economia con uno stage pratico. La somma in palio consentirebbe a due persone di beneficiare di un corso Powercoders.