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Creato il 06.05.2019

Io me ne vado. Come licenziarsi nel modo giusto

Il vostro rapporto di lavoro sta prendendo una piega che non vi piace? Sentite il bisogno di cambiare lavoro? O di fare un viaggio intorno al mondo? A volte arriva semplicemente il momento di dare una svolta alla propria vita, lasciarsi un lavoro alle spalle e cimentarsi in qualcosa di nuovo. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti che un lavoratore farebbe bene a considerare. Con questi cinque consigli sarete pronti a fare il grande passo.

Leggete con attenzione il contratto di lavoro

Per ogni forma di disdetta, sia essa data dal datore di lavoro o dal lavoratore, è fondamentale avere una conoscenza approfondita del contratto di lavoro. Studiate dunque attentamente il vostro contratto di lavoro, e questo ancora prima di consegnare la vostra lettera di disdetta. Un aspetto particolarmente importante da considerare, anche se non avete ancora un nuovo datore di lavoro, è la durata del termine di disdetta. Tale termine può infatti variare a seconda che abbiate ad esempio un contratto a tempo determinato o che diate le dimissioni ancora durante il periodo di prova. La legge prescrive un termine di disdetta di un mese, ma quasi tutti i datori di lavoro richiedono un preavviso di tre mesi. Un altro aspetto decisivo riguarda la scadenza entro la quale occorre presentare la disdetta. Attenzione: non in tutte le aziende è l’ultimo giorno del mese. Non aspettate nemmeno l’ultimo minuto: è preferibile presentare la disdetta con un paio di giorni di anticipo.

In qualità di lavoratore, ricorrete solo in casi eccezionali al licenziamento immediato.

Un caso speciale è la disdetta immediata, che può essere data sia dai datori di lavoro sia dai lavoratori. Tuttavia devono sussistere motivi molto gravi perché una disdetta immediata da parte di un lavoratore possa essere fatta valere giuridicamente. Un possibile esempio consiste nel mancato versamento di più salari dopo un avvertimento scritto da parte del lavoratore, ma anche le violazioni della personalità e le violazioni dell’obbligo di assistenza del datore di lavoro costituiscono gravi motivi per una disdetta immediata. Tali violazioni comprendono la sottrazione immotivata di responsabilità o declassamenti gerarchici, come pure la tolleranza di mobbing, molestie sessuali o anche la richiesta rivolta al lavoratore di compiere azioni illegali.

Attenzione alla forma: mettete per iscritto la disdetta

Dal punto di vista legale, una disdetta ordinaria non deve necessariamente essere presentata per iscritto, bensì può avvenire anche oralmente, sempre che il contratto di lavoro non preveda diversamente. Un documento scritto presenta tuttavia dei vantaggi sia per il lavoratore sia per il datore di lavoro. Soprattutto nei casi difficili come quelli di una disdetta straordinaria, una disdetta durante il periodo di prova oppure l’accordo su un contratto di risoluzione consensuale, disporre di una disdetta scritta è una sicurezza. Sarete infatti in possesso di un documento che, nel peggiore dei casi, potrà essere presentato anche in tribunale. 

Racimolate un piccolo gruzzoletto

Ma potete veramente permettervi di dare le dimissioni? Dovrebbero porsi questa domanda soprattutto i lavoratori che lasciano il proprio impiego senza avere in tasca un nuovo contratto di lavoro. Prima di presentare la disdetta, assicuratevi di disporre di riserve sufficienti e acquisite una panoramica dei costi correnti e di quelli che dovete sostenere. Leggete di più in merito nell’articolo «Come prepararsi ad affrontare un periodo di difficoltà finanziaria».

A tal proposito, anche il momento della disdetta ha la sua importanza. Può infatti fare veramente la differenza dal punto di vista finanziario e portare dei vantaggi al lavoratore. Se la disdetta avviene nel corso dell’anno, ad esempio, eventuali bonus o la tredicesima vengono corrisposti solo in percentuale. Vale dunque la pena di scegliere il momento giusto per trarne vantaggi finanziari. Una mossa intelligente è anche quella di verificare in anticipo se è eventualmente in vista una promozione o un aumento dello stipendio. Per tale ragione può essere utile attendere il colloquio annuale con il datore di lavoro prima di presentare la disdetta.

Nello scegliere i tempi, non dimenticate di considerare anche le vostre spese. Presto riceverete una fattura importante da saldare, ad esempio per imposte, il canone radiotelevisivo, la corrente o una visita medica annuale? In tal caso può essere meglio prolungare ancora un po’ il rapporto di lavoro. 

Considerate i giorni di sospensione

Non avete mai sentito parlare dei giorni di sospensione? È importante conoscere questo termine se intendete porre fine al vostro rapporto di lavoro senza entrare subito in servizio altrove. Quando un lavoratore si licenza oppure è responsabile del proprio licenziamento, non sussiste subito il diritto a un’indennità di disoccupazione. In questi casi l’ufficio regionale di collocamento (URC) versa le indennità solo dopo che è trascorso un determinato periodo di tempo. Per indicare questo termine si parla di giorni di sospensione, che vengono conteggiati in giorni di lavoro, ovvero cinque a settimana. A seconda della situazione data, questo termine può durare fino a 60 giorni di sospensione. Non fate dunque esclusivamente affidamento sulla copertura assicurativa statale dopo l’ultimo giorno di lavoro, bensì assicuratevi di disporre di un gruzzoletto sufficiente prima di disdire il vostro contratto. Registratevi presso l’URC per richiedere informazioni sui giorni di sospensione. L’ufficio provvederà a valutare i vostri sforzi per la ricerca di un nuovo impiego durante il termine di disdetta, assegnandovi di conseguenza più o meno giorni di sospensione.

Si fa presto a licenziarsi. Ma rinunciare a un rapporto di lavoro sicuro può essere un’azione azzardata. Di conseguenza, i lavoratori dovrebbero assicurarsi di avere un quadro preciso della loro situazione sul piano giuridico e provvedere a racimolare un bel gruzzoletto per poterselo permettere. Nel caso ideale sotto il profilo finanziario, la disdetta viene data ovviamente solo quando avete già trovato un nuovo datore di lavoro. 

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