Sicuramente avrete già sentito parlare delle «imprese fintech», che rappresentano una vera e propria rivoluzione. Con le loro moderne tecnologie, lanciano una sfida alle banche tradizionali. Ma cosa si cela esattamente dietro queste aziende? E qual è il loro potenziale? Nella prima parte di questa serie di tre articoli, faremo luce sui principali interrogativi in merito alle imprese fintech.
«Fintech» è un’abbreviazione nata dalle parole inglesi «Financial Services» e «Technology» che sta a indicare la tecnologia finanziaria. Le imprese fintech sono aziende che offrono sistemi applicativi innovativi basati sulle tecnologie in ambito finanziario.
Grazie a soluzioni clienti semplici e digitali, quali ad esempio app di pagamento mobile, piattaforme di crowdfunding e robo advisor, le imprese fintech rivoluzionano il settore finanziario orientandolo maggiormente alla digitalizzazione, all’automazione e alle funzionalità digitali.
Tuttavia, queste aziende non digitalizzano solo le classiche offerte standard delle banche, ma anche i loro processi interni. Grazie all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico, le procedure diventano sempre più automatizzate. Le macchine intelligenti possono ad esempio identificare ed evitare i casi di riciclaggio di denaro in modo nettamente più efficace rispetto agli esseri umani. Leggete questo articolo per scoprire di più sull’ impiego dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario.
La Svizzera è una piazza importante per le imprese fintech. Secondo la classifica dei principali hub nel panorama delle fintech stilata dalla Scuola universitaria di Lucerna in base alle condizioni quadro per queste imprese, due città svizzere rientrano tra le migliori a livello mondiale. Dietro alla capolista Singapore, il secondo e il quarto posto sono occupati rispettivamente da Zurigo e Ginevra.
Le menti brillanti dei Politecnici federali di Zurigo e Losanna promuovono lo sviluppo di queste startup all’insegna dell’innovazione. Inoltre, le imprese fintech trovano terreno fertile in Svizzera anche grazie a una speciale licenza fintech, un’autorizzazione con requisiti semplificati conferita dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
Alla fine del 2020, in Svizzera si contavano oltre 400 aziende attive nel settore della tecnologia finanziaria. Swisscom ha raccolto tutte le startup fintech della Svizzera in una cartina interattiva, la «Il link si apre in una nuova finestra FinTech startup map», classificandole in base a quattro diversi settori di attività. Illustriamo quattro esempi tratti dai quattro ambiti identificati.
Fondata nel 2013, Bitcoin Suisse è stata la prima azienda svizzera a operare nel settore delle criptovalute permettendo di negoziarle.
L’app di digital banking è stata lanciata nel 2017. Lungi dall’essere una classica banca, Neon è piuttosto un’impresa fintech che offre un’applicazione legata a un conto per sbrigare le proprie operazioni finanziarie nel modo più semplice possibile.
Quest’app svizzera per i pagamenti conta già 3,5 milioni di utenti attivi. Il progetto è stato sviluppato di concerto dai principali istituti finanziari del paese.
Questa piattaforma di crowdlending mette in contatto mutuatari e investitori. LEND funge da piazza mercato per richiedere e gestire i crediti.
Le imprese fintech semplificano i processi bancari e creano nuove soluzioni finanziarie digitali. In linea generale, le loro strutture tariffarie risultano attrattive grazie alle procedure digitalizzate, come ad esempio i chatbot che rispondono alle richieste dei clienti al posto del personale. Tali imprese consentono alla loro clientela di risparmiare tempo in fase di apertura dei conti e di accedere a piattaforme di trading online innovative e convenienti.
Anche le neobanche rientrano nelle fintech. Per scoprire di più su queste banche 100% digitali, non perdetevi la seconda parte di questa serie sulle fintech.
Da molto tempo, le banche e la loro clientela non possono più ignorare la realtà delle fintech. Tuttavia, è necessario agire con la giusta dose di prudenza. Oltre a operatori seri, sul mercato si nascondono infatti anche truffatori. Molte fintech hanno sede all’estero e applicano pertanto leggi diverse da quelle previste in Svizzera in materia di protezione finanziaria e dei dati. Si tratta di aspetti importanti di cui la clientela che usufruisce di questi prodotti e servizi dovrebbe essere a conoscenza.
Il settore delle fintech con tutte le sue startup è ancora relativamente giovane, ma il suo potenziale di crescita è immenso grazie alle numerose e innovative idee commerciali che lo contraddistinguono. Chi investe in una di queste startup deve tuttavia essere consapevole dei rischi che si corrono. Se da un lato le idee commerciali sono convincenti sulla carta, dall’altro non è ancora appurata la reale possibilità di concretizzarle e metterle in pratica nell’economia reale. Nel peggiore dei casi si rischia di perdere tutto il denaro investito. Ecco perché in questo contesto si parla di capitale di rischio.
Gli exchange traded fund (ETF) basati sulle fintech si prestano molto bene ai privati che desiderano investire in questo tipo di imprese. Negli ultimi anni, gli ETF sono diventati uno strumento sempre più popolare tra gli investitori grazie alla loro trasparenza, convenienza di prezzo, ampia diversificazione e flessibilità. Scoprite di più sulle caratteristiche e sui rischi degli ETF.
