,  Comunicato stampa

La Posta accoglie con favore un ampio dibattito – anche sulle offerte digitali

Anche la Posta ha ricevuto oggi il rapporto della commissione guidata dall’ex consigliera agli Stati Christine Egerszegi. Dopo un’approfondita lettura delle proposte della commissione, il CEO della Posta, Roberto Cirillo, prenderà posizione in merito. Indipendentemente dal contenuto del rapporto, la Posta accoglie con favore l’avvio di un ampio dibattito sul servizio postale universale del futuro in grado, come sempre, di rispondere alle esigenze delle persone e delle aziende in Svizzera, rendere la loro vita più semplice e aumentare la loro competitività.

Anche la Posta ha ricevuto oggi il rapporto della commissione di esperti guidata dall’ex consigliera agli Stati Christine Egerszegi. Nei prossimi giorni lo studieremo a fondo e successivamente lo commenteremo nel dettaglio. Sarebbe poco serio se ci esprimessimo già oggi in modo articolato su singoli punti senza svolgere dapprima chiarimenti approfonditi. Oggi ci limiteremo quindi a fornire alcuni orientamenti di massima. Confidiamo nella vostra comprensione. Roberto Cirillo, CEO della Posta, si esprimerà in merito al rapporto e alla posizione della Posta la mattina del 4 marzo 2022 in un point de presse virtuale (per l’iscrizione si rimanda più in basso).

Per il Consiglio federale e per il Parlamento il rapporto degli esperti fungerà da base per le discussioni che saranno avviate sul servizio pubblico. L’orizzonte temporale del rapporto è proiettato al 2030: servirà quindi ancora del tempo prima che si giunga a nuove condizioni quadro. 

Esigenze delle persone e delle aziende al centro del dibattito

Indipendentemente dal contenuto del rapporto, possiamo affermare già oggi di accogliere con favore l’avvio di un ampio dibattito sul servizio postale universale del futuro. «Le esigenze delle persone e delle aziende in Svizzera devono essere sempre al centro della nostra attenzione» dichiara Roberto Cirillo, CEO della Posta. Alle persone la Posta vuole offrire servizi che facilitino la loro vita. Per le aziende, soprattutto per le PMI, punta invece su prestazioni che diano impulso alla loro competitività. Inoltre, la Posta intende continuare a offrire tutti i suoi servizi autofinanziandosi, senza ricorrere quindi a sovvenzioni. A tal fine necessita di un opportuno margine di manovra per operare nel mercato libero.

Sulla scia di nuove tendenze come la digitalizzazione, le esigenze della clientela sono cambiate in modo significativo. Il mondo digitale occupa sempre più spazio nella vita quotidiana di persone e aziende, che chiedono servizi digitali disponibili ovunque e in qualsiasi momento. E quando si tratta di questioni sensibili come la salute, le finanze o i diritti e gli obblighi dei cittadini, vogliono poter contare su un operatore totalmente affidabile. La Posta deve e vuole soddisfare queste esigenze anche in futuro portando avanti il suo sviluppo in tal senso. Tuttavia, quali prestazioni digitali rientreranno in futuro nel servizio universale, e che dovranno pertanto essere garantite a tutta la popolazione allo stesso prezzo, è ora oggetto di dibattito politico.

«Si tratta di una discussione che chiedevamo da tempo e, con la nostra strategia, stiamo preparando la Posta ad affrontare il futuro in maniera ottimale» afferma Roberto Cirillo. «Solo una Posta sana può rispondere alle esigenze della Svizzera anche in futuro. Diamo così alla proprietaria e al Parlamento il tempo necessario e il margine di manovra per definire il servizio pubblico dal 2030 senza pressioni economiche impellenti.»

La commissione di esperti ha riconosciuto le sfide centrali della Posta

Il rapporto degli esperti sotto la guida dell’ex consigliera agli Stati Christine Egerszegi tratta dello sviluppo futuro del servizio universale. All’inizio del 2021, il Consiglio federale ha incaricato la commissione indipendente di esperti di elaborare proposte in merito. Da allora la Posta ha fornito alla commissione informazioni dettagliate, pur non facendone parte.

La commissione di esperti ha riconosciuto le sfide centrali della Posta e propone misure per un servizio pubblico futuro a partire dal 2030. La Posta vorrebbe continuare a offrire anche in futuro le sue prestazioni per la Svizzera senza mettere mano al denaro dei contribuenti, puntando chiaramente nel contempo a rimanere la migliore Posta del mondo. Dal rapporto emerge inoltre che il servizio universale della Posta giocherà un ruolo importante anche nel 2030.

Forte domanda nella Posta A: la Posta non vuole rinunciarvi

Su quattro delle proposte la Posta può esprimersi già oggi, seppur in maniera generale, in quanto riguardano temi che ha già affrontato nel quadro della sua nuova strategia.

  1. Il rapporto riconosce il grande e crescente significato della logistica postale e l’importanza delle prestazioni della Posta nel settore dei pacchi per il buon funzionamento del commercio online. Inoltre, sottolinea che da tale economia digitale derivano esigenze logistiche legate alla dimensione fisica sia per le imprese sia per la clientela privata ovunque in Svizzera. La Posta vede confermata la sua strategia in quanto con la «Posta di domani» proietta, come fa la commissione, l’importanza cruciale della logistica postale ben oltre il 2030.
  2. Il rapporto propone inoltre di escludere, a partire dal 2030, la Posta A dal servizio universale e di definire come parte di quest’ultimo solo la Posta B. Per la Posta è chiaro che rinunciare alla Posta A non è un’opzione percorribile. Impostare un invio e farlo recapitare nella cassetta delle lettere del destinatario il giorno dopo è un servizio molto apprezzato dai clienti privati e commerciali. Rinunciarvi significherebbe non tenere conto delle esigenze della clientela. Interpretiamo questa proposta come una chiara indicazione del fatto che la Posta ha bisogno di maggiore libertà imprenditoriale nell’ambito delle prestazioni della posta-lettere anche per far fronte alle esigenze in costante mutamento.
  3. Secondo gli esperti, in futuro anche il recapito di giornali e riviste in abbonamento non dovrebbe più rientrare nel mandato di servizio universale della Posta. Il numero di copie cartacee è infatti in continuo calo da anni. La Posta è consapevole di rivestire un ruolo centrale in un mercato della stampa funzionante e sa che questa offerta continua a essere importante sia per le case editrici sia per le lettrici e i lettori. Per questo motivo la Posta intende continuare a offrire questo recapito. A differenza della Posta A, il cui recapito è ad oggi redditizio, il recapito dei giornali ci causa, indipendentemente dalla sovvenzione indiretta della stampa, perdite ingenti. Se, a partire dal 2030, i giornali fossero esclusi dal servizio universale, in futuro i nostri clienti (editori e tutti i soggetti che fanno distribuire giornali e riviste) dovrebbero farsi carico di questo deficit e la Posta dovrebbe fissare prezzi in linea con il mercato. Spetta ora al Parlamento decidere se si tratta di uno scenario auspicabile.
  4. Nel servizio universale della Posta rientrano anche servizi del traffico dei pagamenti come, ad esempio, la possibilità di effettuare versamenti o prelevare denaro. La commissione di esperti propone di mettere a gara in futuro il mandato di servizio universale nel traffico dei pagamenti in modo che possano parteciparvi anche altre aziende. Secondo la commissione, questo servizio sarebbe eventualmente sovvenzionato anche con fondi pubblici. Per la Posta e PostFinance è incontestabile che per il servizio universale nel traffico dei pagamenti è necessaria una soluzione di finanziamento duratura. Questa deve necessariamente tenere conto delle interdipendenze tra la rete postale e il traffico dei pagamenti stesso.