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Creato il 05.03.2020

Gestione di sé: come uscire dalla modalità «pilota automatico»

Sapersi gestire è un’arte che nella quotidianità lavorativa assume un’importanza sempre maggiore. E la consapevolezza è una possibile alleata.

Il prossimo appuntamento è imminente, vi affrettate ma avete ancora in testa il faticoso meeting via Skype appena terminato. Mentre vi avviate alla riunione vi viene in mente che dopo dovrete assolutamente portare dei documenti a una collega alla quale li avevate promessi, e leggete rapidamente una mail. La riunione ha inizio. Va presa una decisione importante. 

Per Gabriela von Arx, insegnante di mindfulness, questa è la tipica situazione in cui può essere utile fermarsi, prendere consapevolezza dell’atteggiamento interiore del momento ed essere presenti con la mente e il corpo. «Ad esempio, quando sono distratta o stressata, il più delle volte le decisioni che prendo non sono per nulla di aiuto alla situazione», spiega. «Prima devo prendere consapevolezza della mia condizione di stress e del fatto che sono distratta. Solo in seguito posso gestire la situazione e prendere una decisione che corrisponda alle mie reali intenzioni.» 

Prendere ogni decisione con consapevolezza

Quando ci si ferma, si vengono a creare tante possibilità di scelta. Se si è stressati è utile porsi domande come queste: «Da cosa dipende il mio stress? Da me o da un fattore esterno?», «Mi faccio cogliere dallo stress o lo combatto?», «Che impulso sento?», «Agisco subito o sono più efficiente se lascio la cosa in sospeso per un momento?». In questo modo la mindfulness, ovvero la consapevolezza, aiuta a non farsi travolgere dagli eventi e a decidere consapevolmente come gestire la situazione. Von Arx spiega: «Spesso viviamo con la modalità «pilota automatico» impostata e affrontiamo le cose sempre allo stesso modo. La mindfulness ci aiuta a renderci conto di questo atteggiamento e a decidere in maniera più consapevole come agire ascoltando le nostre reali intenzioni.» In tal senso aiuta anche a non mandare giù qualunque cosa e mettere dei paletti.

La mindfulness aiuta a non farsi travolgere dagli eventi e a decidere consapevolmente come gestire ogni situazione.
Gabriela von Arx

Ecco tre consigli per affrontare la quotidianità lavorativa con consapevolezza

Consiglio n. 1: iniziate la giornata lavorativa con alcuni momenti in cui consapevolmente non fate nulla. Una volta giunti sul posto di lavoro, fermatevi un attimo e inspirate ed espirate più volte in maniera consapevole. Registrate, senza giudicarla, la qualità del vostro respiro: respirate in modo veloce o lento, profondo o superficiale? Durante la respirazione, diventate consapevoli dell’effetto che questo momento di concentrazione ha su di voi e, dopo l’esercizio, prestate attenzione a cosa è cambiato in voi.

Consiglio n. 2: svolgete nel frattempo alcune attività di routine, ad esempio afferrare un pezzo di carta. Cercate prima di capire qual è l’intenzione del vostro gesto, quindi inspirate ed espirate profondamente ed eseguite l’azione in maniera consapevole. Com’è il movimento e come percepite il gesto di afferrare l’oggetto? Quali movimenti dovete compiere per svolgere questa azione? Utilizzate questo esercizio come piccolo momento meditativo nelle giornate più frenetiche.

Consiglio n. 3: prestate attenzione ai primi sintomi di stress. Se, ad esempio, avete il battito accelerato o iniziate a sudare e siete irritati, non vergognatevi o non arrabbiatevi: provate invece a fermarvi. Vi può aiutare a notare in anticipo i comportamenti automatici e irrazionali e ad agire in maniera più consapevole.

La consapevolezza è una questione di esercizio

Per interiorizzare un atteggiamento consapevole, bisogna esercitarsi. Dopotutto, si tratta di considerare il proprio corpo come un sensore di preallarme. Durante workshop e seminari, Gabriela von Arx insegna varie tecniche, come ad esempio quelle per ascoltare il proprio corpo anche nei momenti di stress e capire cosa sta accadendo. «Una volta interiorizzati questi esercizi, iniziano ad avere effetto anche altri più brevi», afferma. Come, ad esempio, respirare in maniera consapevole per focalizzarsi sul presente oppure un esercizio di rilassamento delle spalle per prendere distanza. 

Una componente dell’atteggiamento interiore

Gli esercizi, però, non sono altro che un mezzo per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati. «L’atteggiamento interiore è una componente della consapevolezza che aiuta a vivere in modo aperto, interessato, attento e curioso e a rapportarsi con il proprio ambiente in modo cordiale e benevolo», afferma. Lo scopo dell’allenamento alla consapevolezza è quello di coltivare questo atteggiamento. Un atteggiamento – e von Arx ne è convinta – che alla fine va a beneficio anche del proprio lavoro. «È dimostrato che la mindfulness influisce sull’efficienza. È, per così dire, un effetto collaterale positivo dell’allenamento alla consapevolezza.»

Chi è Gabriela von Arx

Il link si apre in una nuova finestra Gabriela von Arx è direttrice di Gabriela von Arx GmbH, Institut für Identität & Selbsterkenntnis (Istituto per l’identità e la coscienza di sé). Tra i vari servizi offre workshop e seminari sulla mindfulness, rivolti sia a persone singole che ad aziende. La stessa Gabriela von Arx è una pioniera in questo campo: è stata infatti la prima donna ad aver diretto, tra il 2011 e il 2015, l’allora giovane associazione MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction). Oggi è docente nei corsi di formazione continua MBSR per gli insegnanti presso l’Institut für Achtsamkeit (IAS). 

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