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Creato il 04.02.2021

Lavorare in modo agile: dalla strategia all’attuazione

Lavorare in modo agile, non solo nei singoli team, ma anche trasversalmente a tutti i ruoli coinvolti nel processo di innovazione? PostFinance ha introdotto il processo Enterprise Agile Delivery che consente di realizzare sistematicamente con agilità innovazioni e progetti di sviluppo. Il video ne mostra le concrete modalità di applicazione.

In mercati soggetti a rapidi mutamenti le aziende sono chiamate a reagire alle nuove esigenze dei clienti in modo rapido, efficace e specifico. Per soddisfarle, PostFinance punta sul fronte dell’innovazione sul metodo di lavoro agile. Ma come concretizzare il concetto di agilità nell’intera azienda, trasversalmente alle unità e alle discipline, attraverso l’interazione comune dei vari team?

Costruire l’innovazione a piccoli passi

«Ci basiamo sul processo Enterprise Agile Delivery (processo EAD), che descrive il modo di realizzare con agilità nuovi prodotti e servizi, dall’idea alla fase operativa» spiega Fabian Probst, product owner del processo EAD. Il processo, che poggia in sostanza su un approccio incentrato sul cliente, consente partendo da chiare priorità di adeguare costantemente a nuovi elementi acquisiti, e quindi di promuovere, i progetti di innovazione attraverso numerosi giri di feedback e brevi fasi di lavoro.

Vincolati sistematicamente alle esigenze dei clienti

Un aspetto particolarmente importante è la sistematica centralità del cliente durante l’intero processo,

con vari ruoli che assumono il compito di rappresentarne il punto di vista e, il più spesso possibile, con il suo attivo coinvolgimento. Questo coinvolgimento spazia per esempio dal sondaggio e l’osservazione del gruppo target all’inizio del progetto passando per la sperimentazione di prototipi da parte dei clienti per sondare la facilità d’uso sino all’implementazione di una funzionalità in due diverse varianti volta a stabilire quale incontri le maggiori preferenze.

Anche il processo stesso è vincolato al criterio di agilità

Nell’impostare il processo EAD, PostFinance si è orientata a framework già noti e collaudati che offrono un quadro predefinito entro il quale le imprese hanno la possibilità di configurare processi agili. A chi conosce framework come SAFe o Disciplined Agile (DA) alcuni concetti, metodi di lavoro e iter del processo EAD di PostFinance dovrebbero pertanto essere familiari. «Dei framework abbiamo tuttavia volutamente integrato solo gli aspetti in linea con l’azienda e la cultura, rinunciando volutamente ad altri» sottolinea Fabian Probst. Fedele al principio dell’agilità, il processo non è immutabile: «Se siamo concordi sul fatto che un determinato effetto può essere raggiunto meglio con una soluzione diversa, il processo viene adeguato. A questo miglioramento continuo può contribuire ogni collaboratore, per esempio partecipando alle Communities of Practice».

«Doing Agile» e «Being Agile»: due fattori indispensabili

Al di là dei processi è fondamentale confrontarsi con i valori e i principi. Olivia Zimmermann, che partecipa al progetto interno «Trasformazione in un centro di progetto agile», precisa: «Se non riflettiamo sul nostro modo di pensare, sul nostro comportamento e sul cambiamento necessario ad acquisire una mentalità agile non riusciremo a realizzare processi in grado di dispiegare tutta la loro efficacia». Da qui la necessità di adottare, fra gli altri, una nuova concezione della gestione che sancisca il passaggio dal «command and control» a una leadership e a una competenza decisionale distribuita. «Il raggiungimento di questo obiettivo non può prescindere dalla presenza nella nostra cultura di elementi fondamentali come fiducia, feedback, trasparenza e apprendimento continuo, che a loro volta conducono a una riflessione sulla visione della persona».

Siete curiosi di conoscere come si lavora in modo agile a PostFinance?

Il video (in alto nel presente contributo) mostra come applicare concretamente il concetto di lavoro agile. Spiega come si articola la collaborazione sul fronte dell’innovazione e presenta, sulla base di una strategia, il percorso di un prodotto o di un servizio dall’idea sino alla realizzazione e alla messa a disposizione del cliente. Il tutto partendo da un esempio fittizio. Illustra inoltre come il processo consenta a PostFinance di rivolgersi a stakeholder differenti, di gestire abilmente le dipendenze e di favorire l’interconnessione dei ruoli coinvolti.

Ecco i concetti più importanti contenuti nel video e la loro spiegazione

  • Gli HO sono responsabili degli obiettivi di efficacia che vanno raggiunti con gli strumenti innovativi messi a disposizione: per esempio, l’effetto che PostFinance intende ottenere sui clienti mediante la digitalizzazione nel retail banking.

  • I BO rappresentano sempre, nell’attuazione di un progetto innovativo, la prospettiva del cliente e sono responsabili degli effetti dei propri ambiti di competenza nei confronti di clienti e altri stakeholder.

  • HO e BO realizzano, sulla base di una roadmap progetti innovativi, i cosiddetti PIs. Tutti i PIs a cui PostFinance lavora vengono raffigurati in modo trasparente nel backlog del portafoglio.

  • Le feature descrivono una funzionalità che apporta un’utilità concreta ai clienti.

    Gli epic descrivono i contributi apportati alla feature dai team coinvolti. Gli epic vengono suddivisi in story.

  • Il solution intent (SI) crea una comprensione comune riguardo ai team coinvolti, alla soluzione auspicata e alla procedura. È un documento «vivo» che viene aggiornato regolarmente sulla base dei più recenti elementi acquisiti.

  • I drumbeat costituiscono cicli di tre mesi durante i quali i PIs vengono in genere attuati in vari sprint brevi.

  • Un solution team comprende vari delivery team e rappresenta pertanto un livello di scalabilità.

  • Un delivery team è un team stabile interdisciplinare composto da dieci collaboratori al massimo che dispone di tutte le capacità necessarie a sviluppare il prodotto, sia che si tratti di un servizio legato a un prodotto di mercato o di un prodotto di mercato.

  • Ogni drumbeat inizia con un big room planning (BRP). Nel BRP sono rappresentati sia i solution team e i delivery team sia gli stakeholder. L’evento dura, a seconda delle dimensioni, al massimo due giorni. Nel BRP vengono concordati gli obiettivi per il drumbeat, chiarite le dipendenze e definita una pianificazione comune sui lavori da intraprendere.

  • Nella review vengono regolarmente presentati i risultati agli stakeholder e viene chiesto un riscontro di cui si tiene conto nelle successive fasi di realizzazione.

About

Olivia Zimmermann è product owner Change e comunicazione per il progetto «Trasformazione in un centro di progetto agile» presso PostFinance.

Fabian Probst è product owner per il processo EAD presso PostFinance.

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