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Creato il 15.10.2024

PostFinance e la sostenibilità: intervista a Thomas Jakob

Le banche svolgono un ruolo importante nel passaggio a un’economia più sostenibile. Quali sono le priorità nell’agenda per lo sviluppo sostenibile di PostFinance e cosa ritiene importante la banca nel percorso verso una maggiore sostenibilità? Thomas Jakob, responsabile Sustainability di PostFinance, parla in un’intervista di sostenibilità, ambizioni, misure e sfide.

Thomas Jakob, responsabile Sustainability presso PostFinance e responsabile della sostenibilità, sorride in un moderno edificio adibito a uffici.
Tom Jakob si occupa di sostenibilità presso PostFinance dal novembre 2023.

La sostenibilità riguarda tutti, soprattutto le imprese

Tutti vogliamo un mondo più sostenibile: per renderlo tale è necessario un contributo congiunto di politica, scienza, popolazione e imprenditoria. Quest’ultimo settore ha un grande influsso sul successo dello sviluppo sostenibile. Prendiamo ad esempio un’impresa di produzione: oltre a stabilire il grado di compatibilità con l’ambiente dei suoi prodotti o il loro ciclo di vita, con le sue decisioni ha un impatto anche sulle condizioni di lavoro del personale e sulle condizioni di vita di coloro che vivono nelle vicinanze dei siti di produzione. Inoltre fissa regole e processi che garantiscano un operato trasparente, etico e responsabile.

Focus sui criteri di sostenibilità

In altre parole, le imprese possono assumersi la responsabilità di una maggiore sostenibilità a tre livelli: ambientale (environmental), sociale (social) e di gestione aziendale (governance). Oggi non basta che un’azienda registri unicamente un successo finanziario: da un soggetto economico, clientela e investitori si aspettano, infatti, senso di consapevolezza delle conseguenze ambientali e sociali del modello di business prescelto e capacità di adattarlo ai requisiti dello sviluppo sostenibile. Le imprese vengono sempre più spesso misurate in base alla loro aderenza ai criteri di sostenibilità.

Che ruolo hanno le banche nel percorso verso un’economia sostenibile?

Un ruolo importante, anche se generano poche emissioni dirette. Le banche, infatti, non gestiscono capannoni di produzione e non dispongono di un parco veicoli di grandi dimensioni. Gli istituti finanziari possono, tuttavia, contribuire a garantire che i flussi finanziari siano incanalati in modo da rendere l’economia nel suo complesso più sostenibile, ad esempio offrendo alla clientela prodotti sostenibili o destinando il denaro dei conti bancari a investimenti orientati ai criteri ESG.

Nell’intervista che segue Thomas Jakob, responsabile Sustainability, spiega cosa intende PostFinance per sostenibilità e come vuole assumersene la responsabilità.

Intervista a Thomas Jakob, responsabile Sustainability presso PostFinance

La sostenibilità è un concetto importante. Che significato ha per PostFinance?

Per noi sostenibilità significa assumere responsabilità: come organizzazione nei confronti del personale e a favore della nostra attività, come investitore per i nostri investimenti, attraverso i quali cofinanziamo le emissioni, e per la nostra offerta di mercato e come partner sulla piazza finanziaria svizzera, che vogliamo contribuire a plasmare in modo positivo. Nel nostro catalogo di obiettivi includiamo aspetti ambientali, sociali e di gestione aziendale, ossia tutte e tre le dimensioni ESG. Ci concentriamo su sei temi chiave che ci consentono di ottenere un impatto come azienda e si ripercuotono anche sulla nostra attività. Per tutti questi temi abbiamo definito obiettivi concreti e ambiziosi, che sono stati inseriti nella strategia di PostFinance.

I sei temi chiave sulla sostenibilità di PostFinance

Clima
Per ridurre le emissioni
Ambiente
Per proteggere la nostra vita
Diversità, equità e inclusione
Per trattare il nostro personale in modo equo e rispecchiare la diversità della clientela
Sviluppo delle conoscenze e formazione
Per preparare il personale e formare la clientela
Trasparenza ed etica digitale
Per accrescere la fiducia dei gruppi d’interesse nei nostri confronti e promuovere la nostra reputazione
Trasversalità dei criteri ESG
Per ancorare la sostenibilità in ogni parte della nostra impresa

Ambiziosi, ma fino a che punto?

Lavoriamo per far sì che la clientela consideri il nostro approccio alla sostenibilità superiore alla media rispetto ad altre imprese. Avremo raggiunto questo obiettivo quando le e i clienti diranno: PostFinance fa proprio per me. Vogliamo che questa percezione positiva si estenda ai nostri prodotti, al nostro personale e al marchio. A livello di prodotti, gli investimenti sono un buon esempio: la clientela può scegliere tra prodotti convenzionali e prodotti che puntano sulla sostenibilità. La libertà di scelta è una condizione che desideriamo offrire in futuro anche in altri settori, come previdenza, risparmio, ipoteche e traffico dei pagamenti.

Anche gli obiettivi climatici di PostFinance sono ambiziosi.

Direi addirittura progressisti. Puntiamo a rendere le nostre attività a impatto climatico zero da qui al 2030 e ad azzerare le emissioni nell’intera catena del valore di tutto il gruppo Posta a partire dal 2040.

Su quali leve può agire PostFinance per diventare più sostenibile a livello ecologico?

La principale leva ecologica sono i nostri investimenti. Il denaro che investiamo è responsabile di oltre il 95% delle nostre emissioni di CO2

Quali vantaggi traggono le e i clienti dagli obiettivi di sostenibilità che PostFinance si pone?

Da un lato, PostFinance assume la propria responsabilità di impresa contribuendo allo sviluppo di una Svizzera più sostenibile dal punto di vista sia ecologico e sociale sia imprenditoriale, a vantaggio di tutti. Dall’altro vuole offrire alle e ai clienti l’opportunità di prendere una decisione informata sulla sostenibilità quando acquistano un prodotto, garantendo loro la possibilità di scegliere. Non vogliamo pilotare la clientela, ma aiutarla. 

Cosa sta facendo PostFinance per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità?

Stiamo traducendo gli obiettivi definiti nella strategia in piani di misure per i prossimi anni. Per farlo dobbiamo poter contare sull’intera organizzazione. Riusciremo a rendere PostFinance sostenibile solo se ogni unità e tutto il personale saranno coinvolti in questo sviluppo.

Il personale come chiave del successo: in che modo PostFinance accompagna le collaboratrici e i collaboratori in questo percorso?

Sensibilizzandoli alla sostenibilità e collaborando con loro per avviare processi destinati ad aumentarla. Un esempio: se vogliamo offrire più prodotti incentrati sulla sostenibilità, come il conto di risparmio, dobbiamo valutare insieme a tutti i team responsabili come incrementarne gli aspetti sostenibili o sviluppare nuove soluzioni: sul piano della gestione dei prodotti, del rischio o della compliance fino all’informatica e al marketing. Attuare lo sviluppo sostenibile è un lavoro d’equipe.

Quali misure ha attuato finora PostFinance per contribuire agli obiettivi di sostenibilità?

Oltre ai prodotti d’investimento, fra cui proponiamo come detto quelli che presentano un riferimento alla sostenibilità, esiste un’ampia gamma di misure che contribuiscono alle dimensioni della sostenibilità. Praticamente in quasi tutte le offerte d’impiego comunichiamo ad esempio l’ampiezza delle fasce salariali e, così facendo, rendiamo noto il nostro impegno a favore dell’eguaglianza. Con MoneyFit vogliamo contribuire a promuovere le competenze finanziarie di bambini e giovani e ci assumiamo la responsabilità dello sviluppo delle conoscenze e della formazione. La formazione del personale in materia di lotta alla corruzione e compliance ci aiuta a rispettare le direttive di governance.

Quali sono le sfide maggiori quando si parla di sostenibilità?

Operiamo in un settore con molti requisiti regolatori. In questo contesto, avviare e attuare progetti con cui ottenere un impatto senza cadere nella trappola del greenwashing è problematico. Inoltre, quando si parla di sostenibilità bisogna essere consapevoli che ci sin muove su un terreno di contrapposizioni e che è impossibile soddisfare pienamente e contemporaneamente tutte e tre le dimensioni ESG. Supponiamo che un’impresa sposti i propri trasporti dalla strada alla ferrovia: questa decisione fa bene all’ambiente, ma toglie lavoro alle e ai conducenti di autocarri. In gioco ci sono due interessi che si contrappongono: uno ecologico e uno sociale. Nell’ambito della sostenibilità le discussioni emotive sono inevitabili. Ogni decisione va ponderata attentamente. Personalmente cerco sempre di tenere d’occhio il quadro generale e di prendere decisioni coraggiose in base alla sua evoluzione. 

Stando alla sua esperienza, qual è il consiglio più importante da dare alle imprese che intraprendono il cammino della sostenibilità?

Credo che la principale sia chiedersi se si vuole davvero intraprendere questa strada. Il percorso richiede tempo e comporta rischi e costi, ma prospetta numerose opportunità che probabilmente si concretizzeranno solo in futuro. Ponderare accuratamente questi elementi permette di decidere come orientarsi. La cosa peggiore è procedere a zig zag, perché ciò significherebbe dover rivalutare la situazione regolarmente a distanza di alcune settimane. Sono inoltre dell’avviso che sia meglio iniziare e ottenere risultati concreti in un settore piuttosto che passare anni a valutare quale potrebbe essere la strada ideale per la propria impresa. È più facile orientarsi quando si è in movimento che quando si è fermi.

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