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Creato il 25.07.2018 | Aggiornato al 27.08.2019

Negoziare materie prime: come funziona?

Sicuramente avrete già sentito parlare della possibilità di investire e negoziare in materie prime. Ma che cosa sono esattamente le «materie prime»? E come funziona nello specifico questo tipo di investimento? Vi illustriamo gli aspetti fondamentali.

Il mondo delle materie prime (dette anche commodity) è vastissimo: si va dai cereali al bestiame, dalla soia al caffè, dal legno al caucciù e al cotone fino ad arrivare all’oro, all’argento, al rame, al petrolio, al gas naturale e al carbone. Gli investitori hanno la possibilità di investire in un’enorme selezione di materie prime. Mentre noi per «materie prime» intendiamo principalmente le risorse naturali come i metalli preziosi o il petrolio e il gas naturale, in borsa il concetto di materie prime va ben inoltre. Infatti, vengono negoziati in borsa anche l’elettricità e il succo d’arancia che non corrispondono esattamente alla definizione comune di materie prime. Gli esperti non sono concordi su ciò che in definitiva debba essere considerato materia prima. Nel seguente grafico trovate una panoramica delle principali materie prime in cui potete investire, suddivise in «soft commodity» e «hard commodity».

L’immagine mostra i diversi tipi di materie prime in un diagramma di flusso. In alto si legge la parola «Materie prime», rappresentata dal simbolo di un pianeta. Da qui si dipartono due rami, le «Soft Commodities» e le «Hard Commodities». Le «Soft Commodities» sono suddivise in agricoltura (rappresentata dal simbolo di un albero) e animali (rappresentati dal simbolo di un maialino). Fanno parte degli animali, ad esempio, bovini, bovini da ingrasso, maiali e pancette. L’agricoltura si divide in «Softs» e cereali. Rientrano tra i «Softs», ad esempio, cotone, caffè, cacao, succo d’arancia, caucciù, zucchero, legno e lana. Nei cereali troviamo invece frumento, mais, soia, riso, avena, segale, orzo, miglio e colza.  Le «Hard Commodities» si suddividono in metalli (rappresentati dal simbolo dei lingotti) ed energia (rappresentata dal simbolo di un gas). Esempi di energia sono petrolio, benzina, gasolio, metano, olio combustibile, carbone ed energia elettrica. I metalli si dividono in metalli industriali e metalli preziosi. Tra i metalli industriali troviamo alluminio, rame, piombo, mercurio, nickel, stagno, zinco e titanio. Tra i metalli preziosi ci sono invece oro, argento, platino, iridio, palladio, osmio e rutenio.

Gli investimenti in materie prime consentono agli investitori di diversificare i propri investimenti e tutelare la propria situazione patrimoniale dall’aumento dell’inflazione. Scoprite cosa significa diversificare gli investimenti con l’articolo «Diversificazione: ecco perché non tutte le uova dovrebbero stare nello stesso paniere».

I prezzi delle materie prime scendono e salgono, infatti, seguendo cicli diversi rispetto, ad esempio, alle azioni nei mercati finanziari. Quando l’economia vacilla, spesso aumenta la domanda di materie prime, ad esempio di beni di valore come l’oro. Ciò comporta un’automatica perequazione dell’inflazione quando sui mercati finanziari si verificano delle turbolenze. Tuttavia, alcune materie prime sono a loro volta condizionate da fattori climatici come il meteo o le catastrofi naturali. I lunghi periodi di siccità possono per esempio ripercuotersi sull’offerta di materie prime vegetali. Le valute sono legate a una possibile perdita di potere d’acquisto del denaro, quindi ai mercati dei capitali. Le materie prime ne sono invece esenti.

Come si investe quindi concretamente in materie prime?

Spesso le materie prime vengono negoziate con «future», operazioni a termine, ovvero accordi per l’acquisto o la vendita di una determinata quantità di una materia prima a una certa scadenza futura, ma a un prezzo stabilito immediatamente. I future vengono negoziati in borse merci a termine specializzate. Allo scadere di un future avviene normalmente la consegna fisica della merce, ad es. di pancetta. Dal momento che per la maggior parte degli investitori privati questo non ha senso, anche in ambito di materie prime esistono fondi d’investimento ed ETF.

I fondi specializzati in materie prime consentono di investire nel settore anche attraverso il mercato a termine. Tali fondi investono denaro in future su materie prime attraverso derivati e rappresentano un modo semplice di diversificare gli investimento attraverso varie materie prime e segmenti.

I metalli preziosi, come l’oro e l’argento, sono materie prime che possono direttamente essere acquistate fisicamente. Di solito sono reperibili in quantità relativamente piccole, ad es. sotto forma di monete o lingotti. In alternativa esistono anche i conti in metalli preziosi o fondi aurei attraverso cui è possibile investire in argento e oro, senza dover acquistare materialmente il metallo. Per maggiori informazioni sull’acquisto di oro si veda l’articolo «Quando vale la pena investire in oro e argento?».

Infine, gli investitori possono investire anche in azioni di imprese che si occupano di materie prime. In questo caso però si «scommette» solo indirettamente sulla materia prima e più sul fatto che un aumento o un crollo dei prezzi della materia prima si ripercuota anche sulla relativa azienda.

Gli investimenti in materie prime sono complessi

Per tutte queste opzioni bisogna tener presente che gli investimenti in materie prime sono una questione complessa. Le materie prime vengono influenzate da fattori molto vari: l’energia e i metalli (per l’industria) dipendono dalla congiuntura globale, le materie prime in ambito agrario dipendono invece dal meteo e dalle annate positive e negative. Anche in questo caso vale il principio: investite solo se sapete valutare bene le opportunità e rischi. Un investimento in materie prime non produce dividendi o interessi. È e resta una scommessa sull’andamento di un prezzo, quindi si tratta sempre di un’operazione più o meno speculativa.

Non tralasciare i motivi etici

A ciò si aggiunge l’aspetto forse più importante per molti investitori: una riflessione etica in caso di investimenti in materie prime del settore agrario. Anche i beni alimentari di prima necessità vengono negoziati come materie prime. Sebbene non sia ancora definitivamente chiaro se e in che misura le speculazioni sulle materie prime facciamo lievitare ad esempio i prezzi, rendendo inaccessibili i beni alimentari di prima necessità alle persone nei paesi in via di sviluppo, tali riflessioni non vanno tralasciate.

Le possibilità di investire in materie prime non mancano. Riflettete tuttavia a fondo se e su quali materie prime sono adatte alla vostra strategia e al vostro orizzonte d’investimento e quali strumenti comprendete e desiderate impiegare.

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