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Creato il 29.11.2022

La filosofia del «New Work» e i nuovi tipi di carriere

Il New Work è un megatrend che sta cambiando il mondo del lavoro. I due specialisti della trasformazione Jonathan Abplanalp e Seán Reid spiegano in cosa consiste questa tendenza, perché va ben oltre i temi quali l’home office e gli orari di lavoro flessibili e in che modo rende possibili anche percorsi professionali completamente nuovi.

Ma cosa si intende esattamente con il concetto di «New Work»?

Il New Work è un megatrend che sta cambiando il mondo del lavoro e che noi, in quanto azienda, consideriamo sotto tre punti di vista: quello delle persone, quello della società e quello dell’organizzazione. In tale contesto, giocano un ruolo sempre più importante quegli approcci flessibili che prendono maggiormente in considerazione le opportunità di sviluppo personale di collaboratrici e collaboratori – anche quando si parla del modo in cui viene concepita la propria carriera.

 

La metamorfosi di persone, società e organizzazioni

Cosa sta cambiando tra le persone

L’atteggiamento di collaboratrici e collaboratori nei confronti del lavoro sta cambiando: aspetti come la libertà, il senso di ciò che si fa e la responsabilità personale diventano sempre più importanti e questo mutamento dei valori porta con sé anche un nuovo concetto di carriera.

Cosa sta cambiando nella società

Lo sviluppo demografico, la digitalizzazione e la sostenibilità sono tutti temi che influenzano la società e il dibattito sull’importanza del lavoro. Quest’ultimo viene visto sempre più spesso come l’insieme di tutte le nostre occupazioni, le quali includono ad esempio anche il lavoro di cura non retribuito (care work). Rispetto alla contrapposizione tra lavoro e attività retribuita, a far discutere l’opinione pubblica è anche il tema del reddito di base.

Cosa sta cambiando nelle organizzazioni

Come parte della società in cui le persone lavorano, le organizzazioni devono rispondere al cambiamento sociale e personale. Quali modelli di business, quali forme di organizzazione, quale offerta o quali misure di sostenibilità garantiscono la continuità del loro successo economico? Con quali modelli di lavoro e quali condizioni d’impiego possono attrarre personale specializzato e fidelizzare collaboratrici e collaboratori? Quale portafoglio consente alle aziende di contribuire a risolvere i problemi sociali, affidando al proprio personale mansioni che abbiano un senso? Se vogliono continuare a essere rilevanti per la società, per la clientela e come datore di lavoro, le aziende devono trovare le risposte a queste domande.

Quali sfide comporta il New Work per le risorse umane e il reclutamento?

Tutte le attività riguardanti l’Employee Journey  e quindi tutti i contatti che collaboratrici e collaboratori hanno con la nostra azienda rientrano nei compiti delle risorse umane, dall’assunzione alla partenza. Il tema del New Work tocca tutte queste attività. Al momento il mercato del lavoro è molto favorevole al personale dipendente. Se vogliamo rimanere interessanti come datore di lavoro, dobbiamo offrire a collaboratrici e collaboratori potenziali ed esistenti un ruolo che corrisponda alle loro aspettative. Dobbiamo sviluppare una cultura dell’organizzazione che consenta loro di lavorare in modo libero e autonomo e vedere il senso di ciò che fanno, garantendo al contempo che l’organizzazione crei valore. Per fare nostro il New Work, dobbiamo pensare a come permettere lo sviluppo delle persone e dell’organizzazione con nuove forme di lavoro, in team auto-organizzati, attraverso una leadership laterale che abbatta le barriere gerarchiche o con un modo di lavorare trasversale a varie discipline e settori.

Cosa significa il New Work per i percorsi professionali e quali nuovi modelli di lavoro ne derivano?

Il bisogno di vedere il senso di ciò che si fa e il desiderio di evolvere e avere un certo peso diventano sempre più importanti nell’ambito del lavoro. Applicando questa tendenza alla carriera, come organizzazione dovremmo rendere possibili diversi percorsi professionali – percorsi che tengano conto delle singole fasi della vita, del genere e dei progetti individuali. Tra i molti aspetti da riconsiderare c’è ad esempio l’esigenza di promuovere la mobilità interna e le carriere a cavallo di diverse aziende, oltre alla questione della lealtà. Oggi esistono percorsi professionali che non si basano sul restare legati a un’azienda per lungo tempo. I portfolio worker, ad esempio, collaborano con una data azienda solo per un certo periodo di tempo e nel quadro di un progetto specifico. Coworking, freelancing e lavoro di progetto consentono all’azienda di acquisire conoscenze specialistiche e di disporre in breve tempo e per un periodo ben definito di particolari competenze. Per tali forme di collaborazione è necessario definire delle condizioni di lavoro.

Come si inserisce il New Work nell’ambito delle carriere specialistiche e manageriali?

Molte organizzazioni hanno ancora una struttura gerarchica. In queste aziende, in genere, per fare carriera si passa attraverso un percorso manageriale classico in cui lo step successivo corrisponde al livello gerarchico immediatamente superiore. Più collaboratrici e collaboratori avrà sotto di sé la persona con responsabilità direttiva, maggiori saranno la sua considerazione e il «successo» attribuito alla sua carriera. Ma quando cambiano i valori relativi al lavoro, arriva il momento di ripensare il concetto di carriera, che non è più solo una scalata verso i piani alti, ma un percorso che ad esempio contempla sempre di più anche le carriere specialistiche. In sostanza, si tratta di capire come soddisfare il crescente bisogno di libertà, responsabilità individuale e significatività delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori in quanto organizzazione e come poter garantire loro un perfezionamento continuo in vari modi. Il New Work apre la strada a diversi percorsi professionali, a chi decide di cambiare settore o a quei dirigenti che, dopo aver gestito un gran numero di dipendenti per un certo periodo di tempo, ambiscono a diventare consulenti o coach. Questo approccio propone parametri completamente nuovi per giudicare la qualità di una carriera.

A che punto è PostFinance con l’integrazione del New Work?

Per quanto riguarda il tema della cultura e della concezione della leadership, la nostra azienda ha investito molto tempo ottenendo già ottimi risultati. Lavoriamo ormai da diversi anni con modelli che includono numerosi aspetti di questa filosofia. Il lavoro iterativo e agile o il modo in cui prendiamo le decisioni in azienda sono solo due dei numerosi esempi in tal senso. Questa mentalità è già ben radicata tra i nostri quadri. Inoltre, abbiamo analizzato nel dettaglio le culture che vorremmo integrare in azienda. Parlo volutamente al plurale, perché la nostra organizzazione comprende unità e team eterogenei, ognuno dei quali è chiamato a sviluppare una cultura ad hoc. Il nostro back office, ad esempio, si occupa di mansioni simili orientandosi ai processi. Ciò richiede una cultura diversa rispetto al team Innovazione incaricato di identificare le nuove tendenze. Apprezziamo ogni cultura, poiché ognuna di esse è fondamentale per il nostro sviluppo. In generale, non vogliamo né possiamo applicare gli approcci del New Work in tutta l’azienda, ma lo facciamo in modo mirato là dove ha senso.

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About

Jonathan Abplanalp e Seán Reid lavorano come specialisti della trasformazione presso PostFinance nell’ambito dello sviluppo dell’organizzazione e si occupano in particolare delle tre aree specialistiche legate allo sviluppo della cultura, all’auto-organizzazione e alla filosofia del New Work. In relazione a quest’ultima, il loro ruolo è soprattutto quello di diffondere cultura e avviare misure d’intervento all’interno dell’istituto.

Jonathan Abplanalp lavora presso PostFinance da gennaio 2016 e rispetto al New Work afferma in primis che: «Nell’ambito di questa filosofia si riflette sul modo in cui il lavoro possa diventare qualcosa che rafforza le persone, rende le organizzazioni più resilienti e risolve i problemi sociali».

Seán Reid lavora presso PostFinance da settembre 2020 e rispetto al New Work afferma in primis che: «L’ideale sarebbe se il personale sviluppasse appieno le proprie capacità per il fiorire dell’azienda e per il bene della società».

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