Gestire correttamente i dati, interpretarli e trasformarli in un riferimento per la fase decisionale: la cosiddetta alfabetizzazione dei dati (in inglese Data Literacy) sta diventando, nell’era delle digitalizzazione, una competenza essenziale per un’azienda. A sottolineare l’importanza di questa disciplina con un’affermazione a chiare lettere è stato Igor Perisic, Chief Data Officer di LinkedIn, durante un evento svoltosi recentemente: «Le aziende che oggi non sono in grado di elaborare dati e utilizzarli per i propri scopi sono finite».
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Quattro idee chiave sul futuro dei dati
I dati valgono come l’oro, ma solo se le aziende sono in grado di gestirli in modo competente. In occasione dell’evento «The Future of Data» i partecipanti a una tavola rotonda hanno discusso con l’ospite principale Igor Perisic, Chief Data Officer di LinkedIn, sulla futura importanza dei dati per le aziende (svizzere).

approfondire l’analisi dei dati
Il 1° novembre Perisic è stato l’ospite principale al CineBubenberg di Berna di «The Future of Data», un evento organizzato congiuntamente da PostFinance, la Posta e la Mobiliare. Ad affiancarlo per parlare del futuro dei dati c’erano Simone Schneuwly (Head of Learning and Development alla Mobiliare), Philipp Michel (Head of CRM, Analytics & Customer Service alla Posta), Christian Kunz (CEO della start up di dati bernese bitsaboutme), Jérôme Koller (Head of Data & Analytics alla Mobiliare) e Martin Jaggi (professore associato di Computer Science all’EPFL). Ecco le quattro idee chiave scaturite da due ore di tavola rotonda su un tema molto articolato:
Idea chiave 1: i dati devono raccontare storie pertinenti
Da anni produciamo un numero infinito di dati. Sin qui, nulla di nuovo. La novità è invece che oggi, grazie alla moderna data science, abbiamo la possibilità di analizzarli e ricavarne storie importanti per l’azienda. Sinora la data science si concentrava molto sull’aspetto tecnologico. In futuro sarà sempre più importante trarre dai dati storie professionali, vale a dire rispondere alla domanda: quali storie vogliamo raccontare in un contesto professionale sulla base dei dati in nostro possesso? I dati sono preziosi solo se ci permettono di comunicare qualcosa di importante.
Idea chiave 2: i dati sono influencer, non fattori trainanti
I dati non devono spingere le aziende a prendere decisioni, ma solo influenzarle. La scelta se imboccare o meno una determinata strada viene fatta sempre da una o più persone. I dati forniscono unicamente spunti.
Idea chiave 3: la gestione dei dati non è solo tecnologia, ma soprattutto etica e correttezza
Nella gestione dei dati l’aspetto etico e la correttezza rivestiranno un ruolo sempre maggiore. Per tutte le aziende che si occupano di dati, ma anche per ogni singola persona, confrontarsi con l’aspetto etico è importante. Bisogna chiedersi che cosa sono i dati, come vanno (devono essere) salvati e utilizzati e farsi un’opinione in proposito. I dati sono troppo importanti per ignorare la loro esistenza. E chi ha che fare con dati di altre persone deve gestirli con cura e assumere la responsabilità di come se ne serve.
Idea chiave 4: le aziende sono chiamate a elaborare un gran numero di dati
In numerosi settori le aziende stanno muovendo i primi passi nell’uso dei dati. Intravedono un grande potenziale e numerosi casi in cui poterli utilizzare in modo adeguato, per esempio offrendo contenuti personalizzati nel settore del perfezionamento o nuovi servizi. Ma per realizzare tutto questo mancano talvolta ancora le risorse tecniche. Inoltre, le aziende devono definire al loro interno quali dati prendere e utilizzare e in che misura e come garantire la trasparenza. Questo approccio comporta processi più lunghi e molto lavoro.
Sull’evento
A dare lo spunto per organizzare l’evento è stato il Il link si apre in una nuova finestra whitepaper «The Future of Data», scritto da un team composto da quattro collaboratori/trici di PostFinance, la Posta e la Mobiliare, che si sono recati insieme nella Silicon Valley per un viaggio di ricerca. Durante il viaggio hanno incontrato anche Igor Perisic, Chief Data Officer di LinkedIn.